Insegnante morta dopo il parto dei gemelli, «il ginecologo non sapeva come trattarla». Il marito: «Voglio chiarezza»

L'Asl: caso complesso, valutazioni in corso

Insegnante morta dopo il parto dei gemelli, «il ginecologo non sapeva come trattarla». Il marito: «Voglio chiarezza»
di Alfonso SPAGNULO
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Giovedì 26 Gennaio 2023, 18:29 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 16:47

«Adesso voglio chiarezza su quanto accaduto perché ho promesso a mia figlia che quando sarà grande le spiegherò come e perché è morta sua madre. Penso che presenterò un esposto affinché si faccia luce sull’intera vicenda». Una nuova doccia fredda per Giacomo Cofano, il marito della 41enne Viviana Delego, l’insegnante di inglese di Pezze di greco deceduta il 22 dicembre scorso dopo aver partorito due gemelli.

Il documento inviato dal primario di Chirurgia generale del Perrino di Brindisi Giuseppe Manca alla direzione sanitaria in cui scrive di essere stato chiamato da un ginecologo sabato 17 dicembre per effettuare una isterectomia proprio alla povera docente giunta in gravi condizioni in ospedale in quanto il collega aveva «valutato la situazione estremamente difficoltosa» e «non essendo in grado di trattarla» ha riaperto una ferita troppo dolorosa.

«Ricaduto in un vortice»

«Sono ricaduto in un vortice in cui credevo di non tornare – spiega Giacomo -. Non sapevo assolutamente nulla dell’esistenza di questa nota. Pensate un po’ è stato mio fratello, da Pescara, a leggere per primo della notizia e a mandarmi un messaggio chiedendomi se ne sapessi qualcosa.

Ma io non sapevo di cosa parlasse e quando ho letto è stata come una doccia gelata. Penso che sia una cosa grave che questa nota sia comunque uscita per via della situazione. Dovessi andare d’istinto mi sembra come una sorta di ammissione di un qualcosa che non ha funzionato servita su un piatto d’argento nel senso che non capisco il senso di scrivere che si è stati chiamati perché un altro medico non sapeva operare».

Su questo punto il direttore sanitario dell’Asl di Brindisi Vito Campanile ha sottolineato come Manca abbia scritto per giustificare la sua presenza in sala operatoria anche se l’intervento era di natura ginecologica. «Alla luce di questo ora ho davvero bisogno di mettere tutti i tasselli al posto gusto – continua Cofano -. Molto probabilmente presenterò un esposto in Procura. Sto solo attendendo tutti gli incartamenti clinici riguardanti gli ultimi ricoveri di mia moglie. Ho la cartella clinica del Perrino ma mi manca quella del Miulli di Acquaviva delle Fonti dove Viviana è stata ricoverata qualche giorno prima che accadesse la tragedia. Poi valuteremo e procederemo. Sia chiaro che non vogliamo addossare responsabilità a nessuno in questo momento ma non mi piace dover vivere il resto dei miei giorni, con i bambini che cresceranno, senza sapere cosa sia realmente accaduto e non poter raccontare loro cosa è successo alla loro mamma. L’ho promesso alla più grande. Voglio solo chiarezza, ripeto».

La nota dell'Asl

Anche la Asl di Brindisi ha emesso una nota chiarificatrice su quanto accaduto. «In riferimento alle notizie diffuse da alcune testate – si legge nel comunicato Asl -, relative al decesso di una donna avvenuto nel mese di dicembre scorso all’ospedale Perrino di Brindisi, riguardanti la partecipazione del direttore della Chirurgia generale all’intervento che si era reso necessario effettuare, si precisa che la richiesta è avvenuta da parte del ginecologo di turno considerata la complessità del caso clinico. La necessità di intervenire con una gestione chirurgica multidisciplinare si è già verificata in altre circostanze di pari gravità. Il ginecologo cui si fa riferimento, peraltro, è un professionista con trent'anni di esperienza, che ha ritenuto di agire nell’esclusivo interesse della paziente e per garantire una maggiore sicurezza. Si fa presente, inoltre, che come previsto dalla Raccomandazione ministeriale n. 6, l’unità Gestione del Rischio clinico aziendale, ha acquisito sin da subito gli atti relativi al caso e sono in corso, da parte dei medici legali dell’ufficio, tutte le valutazioni di competenza. Si ricorda che la donna era arrivata in ospedale con il 118 già in condizioni critiche. Nella presa in carico della paziente sono state messe in atto tutte le procedure previste nel trattamento di situazioni di estrema gravità. È facile presumere che tutto questo, a distanza di oltre un mese, possa aver riacceso un dolore immenso nella famiglia, a cui l’Azienda tutta esprime nuovamente la propria vicinanza». Nelle ore successive alla tragedia anche Papa Francesco aveva telefonato a Giacomo Cofano per esprimere il suo personale cordoglio.

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