Incubatore d'imprese e Farmacia per rilanciare il Polo universitario di Brindisi

Incubatore d'imprese e Farmacia per rilanciare il Polo universitario di Brindisi
di Francesco Ribezzo PICCININ
3 Minuti di Lettura
Sabato 21 Novembre 2015, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 09:11
Via libera, domani, alla firma della convenzione per il rilancio dell’università a Brindisi tra il Comune capoluogo e i due atenei di Lecce e di Bari.



Ingegneria, farmacia, logistica, incentivazione delle startup e ricerca sociale sono solo una parte dell’accordo, finalizzato innanzitutto all’ottenimento di un finanziamento da parte della Regione. Un modo per “sanare” l’ingiustizia subita dalla città nel 2013, quando proprio la Regione Puglia mise a disposizione delle sedi distaccate di Foggia e Taranto 4,3 milioni di euro mentre Brindisi restò a bocca asciutta. Il testo ha avuto già l’ok dei due Senati accademici di Bari e di Lecce ed ora deve solo essere sottoscritto dalle tre parti in causa, messe intorno allo stesso tavolo grazie all’assessore alla Pubblica istruzione e all’Università Gioacchino Margarito.



La principale novità contenuta nell’accordo, quella più attesa dal territorio, è l’istituzione del corso di laurea interateneo di Farmacia e Farmacia industriale a partire dall’anno accademico 2016-2017. Sempre che la Regione metta effettivamente a disposizione i fondi. Cosa più che probabile, a dire il vero, visto il “peso” delle tre istituzioni che sottoscrivono l’accordo. Anche in considerazione del fatto che Brindisi è l’unico Comune pugliese a coprire integralmente il costo della presenza universitaria sul territorio. «La nostra intenzione - ha spiegato in effetti il prorettore dell’Università del Salento Domenico Fazio - è quella di realizzare il corso, ma se ci sarà la disponibilità a un sostegno finanziario da parte della Regione».



La convenzione, tuttavia, non parla solo di Farmacia. Prevede, infatti, anche il rilancio ed il potenziamento della facoltà di Ingegneria attraverso un maggiore raccordo con il mondo produttivo ed in particolare il distretto dell’aerospazio. Lo stesso è previsto per Economia, con un occhio di riguardo ai trasporti e alla logistica ed in rapporto con la base Onu. Ma la convenzione prevede anche la possibilità di attivare sul territorio un incubatore d’imprese per le nuove startup, in particolar modo nel campo dell’agroalimentare. E infine, la creazione di un centro di ricerca sui flussi migratori, con un occhio di riguardo all’accoglienza ed all’inserimento nel mondo del lavoro, collegato anche in questo caso con la base Onu. A coordinare gli enti coinvolti ci sarà un vero e proprio comitato di gestione, composto da due persone per il Comune, due per l’università di Bari e due per quella di Lecce.



Se tutti i punti andranno davvero in porto e la Regione metterà a disposizione delle risorse economiche, è facilmente immaginabile che il tasso di residenzialità degli studenti salga in maniera notevole. Farmacia, infatti, oltre ad essere a numero chiuso ha l’obbligo di frequenza quanto meno per i laboratori. E proprio la residenzialità è uno dei parametri fondamentali sui quali è stato costruito l’accordo. Lo scopo infatti è quello di riuscire ad intercettare parte di quelle decine e decine di milioni di euro destinati alle università e che per Lecce hanno rappresentato e rappresentano tuttora una vera e propria industria.



«Questo lavoro - commenta soddisfatto l’assessore Margarito - ha trovato un grandissimo contributo da parte dei due rettori ma anche l’aiuto e la spinta importante del sindaco, che ha creduto molto in questa iniziativa. Insieme ai rettori Zara e Uricchio crediamo infatti che Brindisi possa essere una vera palestra nella quale confrontarsi con gli interateneo, crediamo nell’unicità di Brindisi per rilanciare i settori produttivi del territorio. Per questo devo ringraziare i rettori e il sindaco ma anche gli Ordini dei medici e dei farmacisti».