Schianto sulle strade di Miami, muore un ristoratore salentino

Schianto sulle strade di Miami, muore un ristoratore salentino
3 Minuti di Lettura
Venerdì 1 Novembre 2019, 21:12 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 11:38
Salvatore MORELLI
L'improvvisa e tragica morte del 39enne brindisino Raffaele Mitrugno, avvenuta giovedì scorso a causa di un incidente stradale a Miami (in Florida) ha scosso non poco la comunità italiana che in quell'angolo degli States presta servizio nel mondo della ristorazione. Tanti i messaggi di cordoglio che, tramite la pagina Facebook di Raffaele, sono stati raccolti dalla moglie Maria che, nonostante il dolore, ha voluto rispondere (con il cuore in mano) a chi ha espresso tanto affetto nei confronti di questo general manager del food&beverage che, nonostante il successo americano, amava tanto la sua terra: la famiglia Mitrugno conta una parentela anche a Mesagne. Dolore immenso anche a Brindisi dove l'uomo ha parenti e amici.
Scalando i vertici manageriali della ristorazione a Miami, Raffaele Mitrugno - lo scorso giugno - era arrivato a far parte del Bagatelle Miami Beach, una catena di ristoranti che nel mondo conta uno staff di oltre 700 dipendenti. Giovedì scorso, intorno alle 17.30, Raffaele stava percorrendo con la sua Vespa rossa la strada Us 1 Southwest 17th Avenue quando - per cause che sono ancora in via di accertamento - è stato travolto da un'auto, finendo sotto il paraurti.

LEGGI ANCHE: Incidente mortale sulla 275: la vittima è una ragazza di 17 anni
LEGGI ANCHE: Le figlie, la scuola e lo strazio. La preside: «Ero dietro in coda»


Purtroppo, nonostante l'immediato trasportato in ospedale in condizioni gravissime, vano è stato ogni tentativo dei medici per cercare di salvargli la vita. Da quel momento, ma ancor più da quando la triste notizia è rimbalzata dall'America in Italia, non è stato facile per la famiglia Mitrugno riuscire a contenere i messaggi di cordoglio arrivati sulla pagina Facebook di Raffaele. Così, a tantissimi chilometri di distanza da quel dolore, è stata la stessa moglie, Maria, a voler mandare un messaggio ad amici e parenti, scrivendo: Ciao a tutti, sono Maria. Non riesco a dormire. Arrivano tanti messaggi e, al momento, non riesco a rispondere ad ognuno di loro. Voglio solo dire che non mi sorprende vedere tutto questo amore per lui, mi fa sorridere molto perché è solo un altro promemoria della persona che era. Stiamo tutti male.
Poi, il messaggio di Maria non può strappare che altre lacrime: Voglio che tutti sappiate che io e i bambini ci prendiamo cura in ogni modo possibile. Non stiamo bene ma stiamo andando bene. Raffaele ha vissuto una bella vita, ha sempre vissuto la sua vita secondo le sue regole, e ha sempre vissuto la vita al massimo. Il suo obiettivo ogni giorno era quello di farmi felice e darci la migliore vita possibile. Ha lasciato un'eredità con i nostri figli che andranno avanti. E di lei: Non poteva vedermi triste o piangere, così mi diceva: dai signorina mia, vieni qui, non piangere che adesso sistemo tutto io. Cosa vuoi mangiare? Adesso prendo una bella bottiglia di vino, facciamo una bella cenetta. Avrebbe sistemato tutto, lo faceva sempre. Poi conclude: Non ho molte risposte. Abbiamo solo bisogno di prenderci un giorno alla volta. Tuttavia, so che andare avanti la mia vita e quella dei nostri figli sarà una celebrazione della sua vita. Io continuo a vivere la nostra vita proprio come lui vorrebbe. Questa è la cosa migliore che tutti possiamo fare in sua memoria, vivere la nostra vita al massimo proprio come ha fatto lui, godere ogni giorno. Sai come si fa? Prendi un caffè, vai in spiaggia, vai in moto, bevi un Negroni, qualche scatto di tequila, una bella cenetta, goditi ogni sorso del tuo vino, suona la tua canzone preferita a tutto volume, urla quando il Milan segna. Di sicuro si è già acceso una sigaretta. Divertiti amore bello. Spero che queste parole ti aiutino e ti facciano sorridere, perché questo è quello che vorrebbe.
La salma di Raffaele è attualmente a disposizione della magistratura. La famiglia rimane quindi in attesa del nulla osta per il rimpatrio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA