In fuga dalla Scu, ma il Canada nega l'asilo a una coppia con tre figli

In fuga dalla Scu, ma il Canada nega l'asilo a una coppia con tre figli
di Salvatore MORELLI
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Lunedì 11 Marzo 2019, 11:19
Dalla provincia di Brindisi in Canada per costruirsi una nuova vita, ma soprattutto per sfuggire alla Sacra corona unita. La storia, quella di Alessandra e Fabrizio (i loro nomi sono di fantasia), è finita l'8 marzo scorso sul sito online del quotidiano canadese The Guardian perchè le autorità del posto hanno revocato la loro protezione, rigettando inoltre la domanda di asilo politico. La coppia brindisina, con tre figli al seguito, rischia ora di essere espulsa da questo Paese. Siamo stufi di nasconderci. Non possiamo più fare questo ai nostri figli, per questo Alessandra e Fabrizio (che da qualche anno vanno in giro con vari travestimenti e nomi falsi) hanno deciso di raccontare la loro vicenda, pur restando, per ovvi motivi di sicurezza, nell'anonimato. Speravano di trovare sicurezza in Canada, ma hanno invece trovato un incubo: nonostante la minaccia che potrebbero ancora incontrare in Italia e dopo aver esaurito tutte le vie legali, ora questa famiglia è costretta ad uscire raramente dalla loro casa. Rendendo pubblica la loro storia, marito e moglie cercano ora di trovare qualche consenso nell'opinione pubblica canadese. Alessandra e Fabrizio si incontrano nel 2009: lei ha diversi membri della famiglia che orbitano intorno alla Scu, mentre lui (che si spaccia per un elettricista) è un informatore di polizia.
Solo dopo il matrimonio, con un secondo figlio in arrivo, Alessandra (che è sempre rimasta lontana dagli affari della sua famiglia) scoprirà la vera natura del marito: un informatore segreto della polizia italiana, incaricato di infiltrarsi in alcuni settori della società brindisina per raccogliere informazioni. Nel 2012 Fabrizio viene però bruscamente trasferito e la loro vita cambia a causa di alcune intimidazioni: un cane della coppia viene avvelenato e uno dei due figli viene picchiato da un compagno di scuola, figlio di un detenuto. Decidono così di trasferirsi al Nord, dormendo in macchina per giorni e giorni prima di stabilirsi in un piccolo villaggio, ma la Scu riesce a scovarli anche lì. Se ne accorgono quando una persona (che aveva risposto a un annuncio pubblicitario per comprare la loro auto) si avvicina alla coppia dicendo di provenire da Mesagne. Temendo per le loro vite, vendono a quel punto le loro proprietà e acquistano biglietti aerei per un paese che credono sicuro: il Canada. Il 18 settembre 2013,, Alessandra, Fabrizio e i loro due figli sbarcano finalmente nel nord America presentando una richiesta di asilo politico. A Fabrizio viene presto concesso un permesso di lavoro e i due bambini iniziano anche la scuola, ma quella loro felicità svanisce nell'agosto 2014, quindici giorni prima che Alessandra mettesse alla luce il terzo figlio: la loro domanda di asilo viene respinta. Un giudice canadese ritiene che la famiglia non avrebbe affrontato seri rischi rientrando in Italia: Il Canada non è tenuto a fornire una protezione perfetta a tutti i cittadini in ogni momento. Questo è impossibile.
Alessandra e Fabrizio (che sono stati in grado di mostrare un'ampia documentazione a supporto del loro caso) hanno raccontato al The Guardian dell'incubo in cui sono ormai sprofondati: per evitare di essere riconosciuti si camuffano con parrucche, barbe, piercing e tatuaggi finti, mentre i figli sono stati colpiti da una sindrome da stress.
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