La sanità si rinnova: in cantiere opere per 165 milioni

Ospedale Perrino
Ospedale Perrino
di Maurizio DISTANTE
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Lunedì 8 Aprile 2019, 07:46
Un corposo piano di investimenti previsto per il triennio 2019-2021 è stato messo a punto dai vertici dell'Asl per qualificare il servizio e, soprattutto, per superare alcune delle criticità maggiormente lamentate sia dagli operatori e dai professionisti che dall'utenza. La cifra totale stanziata dai vertici aziendali, da spalmare sui tre anni previsti per il completamento degli interventi in cantiere, è di quelle importanti: secondo i calcoli della struttura amministrativa, infatti, tra opere edili e strutturali, acquisto di beni e servizi complementari e ammodernamento e potenziamento tecnologico, l'Asl ha messo a bilancio un cifra che sfiora i 165 milioni di euro.
Di questa montagna di soldi, come spiegato dal direttore generale dell'Asl Giuseppe Pasqualone, la gran parte proviene da fondi europei del Pofesr, il programma operativo del fondo europeo per lo sviluppo regionale, e da Articolo 20, il programma straordinario degli investimenti pubblici in sanità: quasi 136 milioni saranno destinati a investimenti per opere pubbliche; oltre 4 milioni, invece, serviranno per acquisire beni e servizi. Queste operazioni, essendo impostate puntando su una fonte di finanzimento pubblica ed esterna all'azienda, sono realizzabili con risorse aventi destinazione vincolata, condizione necessaria per accedere alle risorse del Pofers e di Articolo 20. I restanti quasi 8 milioni stanziati, invece, sono provenienti da risorse proprie del bilancio aziendale e serviranno in gran parte a finanziare il potenziamento delle attività ospedaliere.
Lo sforzo tecnico e politico prodotto dai vertici dell'azienda sanitaria è tutto nelle carte che certificano e mettono nero su bianco gli impegni assunti: oltre ai numeri e agli euro, la struttura tecnica responsabile delle complesse procedure ha impostato anche una sorta di cronoprogramma scandito dallo stato di avanzamento dell'iter di assegnazione delle varie gare che traccia la road map per la consegna delle opere messe in cantiere.
L'elenco degli interventi già impostati e in parte avviati è lungo e corposo: molte delle gare sono state già aggiudicate e per altre, invece, mancano gli ultimi dettagli. Il primo multilotto, la cui gara è stata indetta alla fine del 2017 ed è ora in fase di aggiudicazione, comprende: ventilAtori ad alte prestazioni; polisonnigrafi per monitoraggio cardio-respiratorio notturno; pirometro completo con cabina pletismografica; armadio porta endoscopi; sistema di monitoraggio con 5 monitor e un defibrillatore semiautomatico; arredi e carrelli; ecografo per torace; letti elettrici per terapia intensiva con materasso antidecubito e sollevatore elettrico; colonne per videcendoscopia; colonna videobroncoscopia e ecobroncoscopla; elettrobisturi; ecografo ginecologico fascia alta; ecografo per neurologia; ecografo per angiologia.
Il secondo multilotto, indetto a fine 2018 e la cui scadenza per la presentazione delle offerte è da poco passata, comprende: ecotomografi, laser, dispositivi e morcellatore per Urologia; uroffussometro e sistema per Urodinamica; portatile per Radioscopia; apparecchio per Anestesia; pompe a siringa; tavoli operatori; lampade scialitiche, stativi pensili per sala operatoria; sistema televisivo per videoripresa; elettrobisturi con aspiratore di fumi; olonna laparoscopica per Chirurgia e Ginecologia; ecotomografi per Cardiologia; ecotomografi senologici di fascia alta; ecotomografi fascia media; chirurgia radioguidata per linfonodo sentinella; colonne per endoscopia per Gastroenterologia; lettini da visita per endoscopia; armadi porta endoscopi; sistemi di monitoraggio.
Oltre alle due gare multilotto, prevalentemente incentrate sul potenziamento dell'offerta ospedaliera, ci sono una lunga serie di altri interventi per qualificare le strutture territoriali che, nel giro di un paio d'anni andranno a regime. «Siamo intervenuti in tutti gli ambiti raggiungibili spiega Pasqualone impostando operazioni che possano migliorare lo stato attuale delle cose. La Tac del Pronto Soccorso del Perrino, ad esempio, non è obsoleta ma non è performante come dovrebbe: abbiamo raggiunto un accordo con la ditta produttrice tale per cui, una volta conclusi i lavori in reparto, permuteremo il vecchio macchinario, valutato al prezzo attuale, con uno di nuova generazione. Per la Radiologia interventistica, poi, oltre all'acquisto del nuovo angiografo, abbiamo disposto l'attivazione di 300 delle 600 ore di attività ambulatoriali specialistiche accordateci dalla Regione per poter aumentare il più possibile i volumi di una specialità che soffre di un problema di carenza di professionisti difficilmente superabile».
I problemi, quelli più pratici e legati a un aspetto tecnico, ambientale e tecnologico, dovrebbero essere quindi superati: quello che rimane è il lato professionale, dove ancora si registrano carenze dovute alla penuria di medici specialisti in alcune branche molto importanti. «Per la Radiologia interventistica, come detto afferma Pasqualone , il problema rimane la ricerca dei professionisti: una soluzione che potremmo approntare in un futuro prossimo è quella dell'istituzione di un reparto di Neuroradiologia dedicato a quei medici che sono specializzati in quel tipo di pratiche ma questo sarà possibile quando verrà rivisto il piano di riordino. In quell'occasione proporremo alla Regione che il Perrino, in quanto struttura di II livello, si doti di un simile reparto per il quale abbiamo già raccolto la disponibilità di alcuni professionisti a venire a lavorare da noi».
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