In 200 per fare i rilevatori Istat. Bufera su due nomi in graduatoria

In 200 per fare i rilevatori Istat. Bufera su due nomi in graduatoria
di Gianni CANNALIRE
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Lunedì 23 Luglio 2018, 06:20
L’ufficio Statistica del Comune di Francavilla Fontana sta per arruolare undici rilevatori per il censimento permanente della popolazione per l’anno 2018 ed anche per successive e future indagini campionarie sulle famiglie svolte dall’Ente per conto dell’Istat. Pioggia di domande, quasi 200, quelle pervenute al Comune entro lo scorso 12 luglio. Potevano partecipare diplomati e laureati. La graduatoria è stata già resa pubblica sul sito istituzionale del Comune e riporta 175 nominativi, la maggior parte francavillesi. 

La moglie di un assessore della giunta guidata dal sindaco Antonello Denuzzo e la figlia di un consigliere della stessa maggioranza, sono tra i vincitori. Sul caso, per il quale è doveroso precisarlo non c’è stata alcuna violazione di legge, è scoppiata la bufera tutta sui social tra l’ex sindaco Maurizio Bruno e Domenico Attanasi responsabile del movimento “Idea”. «Non parlo di violazioni ma di opportunità a partecipare ad un bando», ha tuonato Bruno. «Si vuole strumentalizzare una vicenda che non presenta alcun margine di opacità», ha detto chiaro e tondo Attanasi. Nelle prime posizioni risultano con un totale di 15 punti sette nominativi, altri due a quota 14 ed infine altri quattro candidati con 13 punti. Seguono tutti gli altri aspiranti rilevatori. Il dirigente dei Servizi Demografici Francesco Taurisano nello schema della domanda ha fatto sapere che la selezione si svolge «secondo quanto previsto dalla normativa e alle disposizioni dell’Istat - Istituto Nazionale di Statistica sul censimento permanente della popolazione anni 2018 - 2021». Sulla polemica in atto Bruno ha voluto ulteriormente rassicurare tutti. «Non discuto le persone, ci mancherebbe altro. Ma l’opportunità - ha fatto sapere l’ex sindaco - non dico di vincere come è accaduto, ma proprio di partecipare, quella sì. Essere un amministratore di una città significa anche questo. Quando noi eravamo all’amministrazione, dopo gli anni di parentopoli, per la prima volta su questi argomenti nessuno più ha potuto dire nulla. Eravamo arrivati al punto che, quando la cognata di un assessore fu semplicemente sorteggiata per fare la semplice scrutatrice, l’assessore le chiese, e ottenne, di rinunciare. Nonostante fosse pure disoccupata. Questa è la differenza tra noi e loro. Tra il cambiamento reale che per 3 anni Francavilla ha vissuto, e quel cambiamento di parole che nella sostanza si sta rivelando già dai primissimi giorni un ritorno al passato che Francavilla proprio non meritava». 

Tutto in regola per Attanasi. «Nel merito l’avviso di selezione “per titoli” prevedeva l’attribuzione di un massimo di 4 punti (punteggio variabile in base al voto) per il diploma di scuola media superiore, di un massimo di 5 o 6 punti per la laurea (a seconda che la laurea fosse triennale o specialistica), di 2 punti per la residenza e di ulteriori 3 punti qualora il candidato avesse maturato precedenti esperienze quale rilevatore per conto dell’Istat. Dunque si tratta di criteri del tutto oggettivi, non suscettibili di alcuna valutazione discrezionale, in considerazione dei quali il dirigente preposto ha stilato e reso nota la graduatoria finale. A riprova dell’assoluta trasparenza con la quale si è svolta la procedura, si consideri che tra i candidati selezionati vi sono anche un consigliere comunale uscente del Pd e la sorella di una candidata della lista del Pd nelle ultime elezioni amministrative, che al pari di ogni cittadino devono potere esercitare il diritto di partecipare ad ogni sorta di selezione pubblica, senza godere di privilegi, ma anche senza subire discriminazioni».
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