Il sindaco è in chiesa, i ladri le rubano l'auto parcheggiata fuori

Il sindaco è in chiesa, i ladri le rubano l'auto parcheggiata fuori
di Michele IURLARO
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Domenica 4 Agosto 2019, 08:20
A dispetto della legge, ma anche del dovuto rispetto per le istituzioni, le avevano rubato l'auto, parcheggiata sulla pubblica via, mentre si trovava a messa. A distanza di due mesi, i carabinieri, spalleggiati dalla Procura di Brindisi, hanno arrestato i due presunti autori del furto dell'Alfa Romeo Giulietta della sindaca di Oria Maria Lucia Carone, rubata il 2 giugno scorso da via Filippo patisso.

Ad eseguire l'ordinanza di custodia cautelare in regime di domiciliari firmata dal Gip Tea Verderosa su richiesta del sostituto procuratore Luca Miceli a carico del 23enne oritano Attilio De Michele e del 40enne di Brindisi Vincenzo Allegretti sono stati i carabinieri della stazione federiciana. Sono stati proprio i militari a condurre e a chiudere le indagini lampo che avrebbero così permesso di identificare i non più misteriosi autori del furto subito dalla prima cittadina, all'epoca dei fatti delusa per quanto accaduto. Dopo la denuncia del furto, gli investigatori dell'Arma si erano subito messi al lavoro, innanzitutto acquisendo numerose immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza pubblici e privati installati nella zona.

I carabinieri sono stati bravi e fortunati: i fotogrammi hanno permesso di ricostruire l'intera dinamica. Dall'arrivo del duo al furto e, quindi, la fuga. In particolare, questa l'accusa, De Michele e Allegretti, giunti sul posto a bordo di un'Alfa Romeo Mito intestata a una parente stretta di Allegretti e condotta da quest'ultimo, siano riusciti in pochissimi minuti, appena sessanta secondi, a forzare la Giulietta della sindaca e a montare insieme sulla stessa. Mentre la Giulietta scompariva dal radar delle telecamere, Allegretti rientrava nella Mito.
I carabinieri hanno riconosciuto con assoluta certezza per primo De Michele, che peraltro nella circostanza indossava un giubbetto con una vistosa scritta sul retro, per via delle sue caratteristiche fisiche. Proprio il giubbotto, inconfondibile, è spuntato fuori qualche giorno dopo il furto. Neanche a dirlo, era in casa di De Michele, trovato sempre dai militari nel corso di una perquisizione. Successiva, invece, l'identificazione di Allegretti e, soprattutto, il collegamento, per ora solo presunto, con il complice.

Dalla Mito intestata ad una parente, fino alla frequentazione tra i due testimoniata da alcuni post su Facebook e certificata da altri controlli. Per altro, solo quattro giorni prima del furto dell'auto della sindaca Carone, i due amici posavano insieme in una foto pubblicata senza particolari restrizioni di privacy. Insomma, visibile a tutti proprio come il particolare taglio di capelli sfoggiata da De Michele, compatibile, ancora una volta, con la fisionomia del ladro immortalato dalle telecamere.
Da qui, l'accusa contenuta nell'ordinanza, per quella che il Gip ritiene essere una granitica piattaforma indiziaria. Se per il pubblico ministero, inoltre, si rendeva necessaria la misura cautelare in carcere, il Gip ha optato, invece, per la detenzione domiciliare.
Con l'accusa di furto aggravato, quindi, De Michele ed Allegretti sono stati arrestati e riaccompagnati presso la loro abitazione, in attesa di essere ascoltati dagli inquirenti. Nessuna traccia, invece, dell'auto della sindaca, finita chissà dove, chissà come.
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