Il mare conquista il litorale: così cambia il confine adriatico

Il litorale
Il litorale
di Andrea PEZZUTO
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Mercoledì 13 Marzo 2019, 08:35
Da anni si discute della necessaria rideterminazione della dividente demaniale lungo la costa a nord del capoluogo. A causa del fenomeno dell'erosione procurata dalle mareggiate, infatti, in alcuni tratti le aree demaniali sono state cancellate poiché la cosiddetta dividente si ritrova adesso in mare. L'onorevole di Forza Italia Mauro D'Attis, nel luglio scorso, attraverso una nota stampa rese partecipe la cittadinanza circa un'interrogazione presentata al Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti in merito a tale situazione. D'Attis in quella occasione stigmatizzava come fosse noto ormai da troppo tempo che l'azione delle mareggiate lungo la costa del litorale nord del territorio comunale di Brindisi abbia, di fatto, cancellato aree demaniali marittime per lunghi tratti di esso, con la conseguenza diretta che la dividente demaniale vigente, in alcuni tratti, si trovi addirittura in mare. A causa di ciò viene spesso vietata qualsiasi possibilità di intervento pubblico finalizzato alla riqualificazione costiera in termini di suo maggiore godimento, per il fatto che le aree antistanti il mare sono di proprietà privata.
Al fine anche della migliore possibilità di pianificare nuovi lidi, risulta necessario, dunque, aggiungeva D'Attis provvedere alla demanializzazione delle aree interessate al fenomeno e ora appartenenti a privati e conoscere quali e quanti provvedimenti abbia promosso in tal senso il locale comando della capitaneria di porto, atteso che, ad una richiesta pubblica di informazioni formulata nel 2015 dal gruppo consiliare di Forza Italia di Brindisi, non è stata data adeguata risposta. Il ministro ci dica se è a conoscenza della singolare situazione giuridica della maggior parte delle aree del tratto di costa appartenente al comune di Brindisi a nord del suo centro abitato e se intenda fornire una dettagliata illustrazione sulla natura dei provvedimenti promossi dal locale comando della capitaneria di porto in termini di delimitazione e, dunque, demanializzazione delle aree suddette.
A distanza di quasi otto mesi da quell'interrogazione, il parlamentare denuncia la mancata risposta del Ministro. Nel frattempo, però, gli uffici della Capitaneria di porto di Brindisi, con l'avvento del comandante Giovanni Canu, hanno impresso un'importante accelerata alla pratica. «Quando sono arrivato a Brindisi spiega il comandante -, mi è stato chiesto di risolvere la criticità legata alla ridefinizione della dividente demaniale in alcuni tratti della litoranea. E' stato il primo lavoro svolto durante il mio mandato e praticamente si può affermare che la problematica è in via di risoluzione. Mi sono avvalso della circostanza che il capo del compartimento ha il compito e la responsabilità di ridefinire i confini demaniali, quindi ai sensi dell'articolo 32 del Codice della navigazione ho ottemperato a tutti i passi che andavano effettuati. Ovviamente tali passaggi devono essere condivisi con l'ente tecnico accertatore, pertanto ci siamo sentiti con l'Agenzia del demanio: abbiamo concordato ed effettuato assieme i sopralluoghi e svolto fino in fondo quanto di nostra competenza».
Scendendo nel tecnico e ascoltando chi sta seguendo l'iter all'interno degli uffici della Capitaneria di porto di Brindisi, si evince che nel corso dell'inverno sono stati effettuati sopralluoghi presso i tratti interessati dalle criticità in oggetto, che riguardano 4 chilometri di costa a nord della città. La pratica, per il tramite della Capitaneria, passa poi al Ministero dei trasporti, che nel 2015 stabilì che il comandante della capitaneria non può stabilire i limiti demaniali finché il Ministero non approva un piano di delimitazione della costa che è stato licenziato attraverso la delibera giunta regionale numero 905 del 2018.
I confinanti interessati dalle ridefinizioni sono i proprietari di terreni attigui e la Marina militare, che detiene alcune aree demaniali come ad esempio la spiaggia dei sottufficiali, che l'attuale amministrazione comunale vorrebbe acquisire nel patrimonio del Comune.
In merito ai terreni dei privati confinanti con la nuova dividente demaniale arretrata, questi hanno il diritto di prelazione sull'acquisto delle aree che saranno alienate dall'Agenzia del demanio. Rispetto invece alle aree demaniali della Marina, dagli uffici della Capitaneria di porto fanno sapere che in realtà la Marina militare, dalle interlocuzioni avute con la stessa per la rideterminazione dei confini demaniali, ha sempre mostrato la volontà di mantenere e riattivare la struttura dei sottufficiali per usi legati ad addestramento militare, volontà espressa ufficialmente anche circa tre anni addietro nel corso di una riunione congiunta.
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