Eolico offshore e idrogeno: passa da Brindisi la via green ai fondi europei

Un impianto per la produzione di idrogeno con energia solare
Un impianto per la produzione di idrogeno con energia solare
di Francesco TRINCHERA
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Mercoledì 27 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:14

Eolico offshore ed idrogeno tra i punti chiave della svolta dell’energia nell’Ue, con le opportunità dalla revisione della rete Ten-E, il network energetico pensato dalle istituzioni europee sul modello della Ten-T (in cui Brindisi ha chiesto, per ora invano, di entrare come nodo “core”). Sono diversi gli aspetti che emergono dal “Report sullo stato dell’Unione energetica” pubblicato ieri e che in parte va a toccare i temi della transizione energetica per il Brindisino.

Eolico galleggiante

Tra questi, gli obiettivi riguardo la strategia delle rinnovabili offshore, adottate nel 2020: da qualche settimana, infatti, è emersa la proposta progettuale di Falck Renewables per realizzare un parco eolico offshore al largo di Brindisi. In questo contesto, la Commissione ricorda che, stando ai piani nazionali, l’obiettivo è di arrivare ad almeno 60 gigawatt di produzione per il 2030 e 300 per il 2050. La strategia prevede l’implementazione di questa tecnologia con particolare attenzione ad eventuali colli di bottiglia e finanziare i casi con l’innovazione più significativa con il programma Horizon Europe. In un allegato che approfondisce la questione delle rinnovabili, si aggiunge che l’arrivo in nuovi bacini dovrà portare con sé un ulteriore sviluppo di tecnologia per il galleggiamento e lo sviluppo di infrastrutture portuali.

Idrogeno

Alle tecnologie offshore si lega anche l’aggiornamento delle Ten-E, il regolamento sulle infastrutture energetiche, per “migliorare ulteriormente la pianificazione delle infrastrutture e snellire i processi autorizzativi per i progetti di interconnessione”. Il mese scorso, in particolare, i parlamentari europei hanno votato un primo atto di indirizzo che tiene fuori da eventuali sussidi le fonti fossili, comprese quelle del gas naturale: per il terzo trimestre del prossimo anno è prevista la call per studi tecnici e lavori incentrati su progetti transfrontalieri, mettendo a disposizione 100 milioni di euro. Il report si sofferma anche sull’idrogeno (da tempo si guarda alla possibile creazione di una hydrogen valley nel Brindisino): nella strategia messa in campo dall’esecutivo continentale, si parla di arrivare a 40 gigawatt da elettrolizzatori a idrogeno rinnovabile entro il 2030, aggiungendoci anche obiettivi vincolanti per l’utilizzo dello stesso combustibile nei trasporti e nell’industria. Per il 2030, la stima nell’intera Unione parla di 6,7 tonnellate di idrogeno rinnovabile e 2,3 tonnellate di idrogeno a basso contenuto di carbonio entro il 2030.

Sempre l’allegato sulle rinnovabli richiama la necessità, per rendere competitivo il cosiddetto “idrogeno verde” rispetto a quello con quello basato sul fossile, di una grande quantità di energia prodotta da rinnovabili (oltre che un decremento dei costi delle stesse tipologie di produzione).

Occupazione

La relazione, dopo aver ricordato alcuni degli strumenti (fondi Fesr, di sviluppo e coesione, Invest Eu e Just transition mechanism) messi a disposizione per la fase di transizione, si sofferma anche sull’aspetto occupazionale: se da un lato il settore ha una crescita media del 2 percento annuo (dati tra il 2010 ed il 2018), dall’altro si mette in evidena la necessità di formare nuove competenze dei lavoratori, così come di perfezionare quelle a propria disposizione, anche perchè “la domanda di una vasta gamma di categorie occupazionali rilevanti per la transizione ad energie pulite è previsto che incrementi da qui al 2030”. Non mancano i richiami ad alcuni “casi di scuola”: in un altro degli allegati alla relazione (quello sul “carbon market”), in particolare, si cita anche un progetto attivo sul territorio pugliese tra quelli attivati nell’ambito del Ner300, programma di finanziamento per tecnologie a basso impatto di combustibile fossile. Si tratta della “rete intelligente” (smart grid) di Pan (Puglia active network), pensata da E-distribuzione per la digitalizzazione della rete. 

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