Ici, il dirigente sbaglia. «Paghi tre milioni di euro»

Ici, il dirigente sbaglia. «Paghi tre milioni di euro»
di Roberta GRASSI
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Martedì 5 Aprile 2016, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 13:51
L'assessore è "scagionato" perché per lui c'è la cosiddetta "esimente politica": si è fidato dell'apparato tecnico, non ha quindi responsabilità. Il dirigente, invece, per una operazione ritenuta erronea dalla Corte dei Conti, è chiamato a restituire al Comune di Brindisi una somma che ammonta all'incirca a 3milioni di euro.

Tutto per l'incarico dato in fretta e furia, tanto è stato sostenuto, alla società Infotirrena perché stimasse l'ammontare di un contributo da chiedere allo Stato. Poi incassato dal Comune di Brindisi che per gli anni 2001 - 2007 ha introitato un importo pari a 30,5 milioni di euro dallo Stato, una sorta di rimborso garantito agli enti municipali per la minore Ici incassata per gli opifici, gli alberghi, i fabbricati destinati ad attività industriali, commerciali o agricole non iscritti in catasto.

Le due persone finite nel mirino della Corte dei Conti sono Mario Pennetta, assessore ai Servizi Finanziari dal primo gennaio 2007 al 31 dicembre del 2009, e il dirigente del settore (oggi all'Anagrafe), Tommaso Gagliani. I fatti risalgono al 2008 e sono stati oggetto di un approfondimento della guardia di finanza che è poi stato tradotto in un'accusa di danno erariale formulata dalla procura regionale della magistratura contabile. Gagliani giunse a Brindisi da Ostuni e una volta arrivato all'ente municipale del capoluogo, cercò di mettere a disposizione l'esperienza maturata. Era il 19 giugno del 2008. C'era la possibilità di recuperare un bel po' di denaro come "minore entrate Ici" per le categorie D. Ma, a quanto asserito, c'era pochissimo tempo. Il termine ultimo era fissato per il 30 giugno successivo, per lo meno a quanto è stato asserito dalle difese. Secondo la Corte dei Conti invece la perentorietà della scadenza era riferita soltanto ai conteggi da fare per l'anno in corso. Non a quelli per gli anni precedenti e cioè dal 2001 al 2007. In tempi rapidissimi fu vagliata la disponibilità della Infotirrena, una società di Follonica, in provincia di Grosseto "unica società di propria conoscenza, iscritta regolarmente all'Albo dei soggetti abilitati ad accertare e riscuotere Entrate di competenza degli Enti locali, in grado di poter effettua- re le necessarie verifiche preliminari e conseguentemente approntare la necessaria documentazione entro il prossimo 30 giugno, al fine di poter predisporre la documentazione necessaria per formulare l'istanza di contributo al ministero per l'esercizio 2007 ed eventualmente per gli anni pregressi..." e che "tale ditta si era dichiarata disposta, sempre '...per le vie brevi...', a svolgere la commessa dietro il compenso del '...14 per cento sul contributo statale...', da erogarsi, tuttavia, soltanto nel caso di concessione del contributo. Proprio quella percentuale di "aggio", di diritti dati alla Infotirrena per l'urgenza dell'operazione sarebbe la quota che il Comune di Brindisi, secondo l'impostazione, avrebbe potuto risparmiare. Secondo la procura regionale la maggiore quota elargita sarebbe di 4 milioni e 408 mila euro che "ha costituito, sia pure in parte, un rilevante indebito oggettivo, una spesa inutile, antieconomica, una spesa che con una maggiore accortezza, il Comune di Brindisi avrebbe dovuto ridurre al minimo aderendo, come molti altri comuni, alla convenzione fra il Consorzio E- Progress (società d informatica, consulenza e sviluppo software) e l'Anutel (asso- ciazione nazionale uffici tributi)". Per di più il dirigente, avrebbe dovuto "procedere all' espletamento di una gara d'appalto" che non è stata fatta. Prediligendo la via dell'affidamento diretto. E' così quindi che è stata respinta la domanda risarcitoria proposta nei confronti dell'ex assessore Mario Pennetta che è stato quindi prosciolto dall'addebito per la responsabilità amministrativa che gli era stato at- tribuito, mentre è stata accolta la domanda risarcitoria nei confronti di Gagliani che ha ottenuto uno "sconto" di circa 800mila euro (andati prescritti) e che dovrà invece versare 3.060.230 euro, oltre interessi maturati e maturandi fino al giorno dell'effettivo soddisfo.
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