Uova contro l'auto per gelosia. Le telecamere la incastrano, brindisina condannata

Uova contro l'auto per gelosia. Le telecamere la incastrano, brindisina condannata
di Salvatore MORELLI
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Domenica 3 Ottobre 2021, 19:43 - Ultimo aggiornamento: 19:44

Quattro ragazze sono colleghe all’interno di un negozio ubicato all’interno di un noto centro commerciale in provincia di Vicenza, ma così “gelose” da far perdere la testa a una brindisina 22enne: M.C. (queste le sue iniziali) - al termine di un processo con rito abbreviato - è stata condannata nei giorni scorsi a pagare 40 euro di multa (dopo aver derubricato l’iniziale accusa di danneggiamento in imbrattamento) per aver rovinato l’auto di una collega con un lancio di uova. La giovane (incastrata nel gesto dalle telecamere di videosorveglianza presenti nel parcheggio del cento commerciale) ha goduto della sospensione della pena, ma dovrà risarcire il danno alla vittima 28enne T.I., che si era costituita parte civile: la cifra la stabilirà il tribunale civile in un secondo momento, restano comunque 1.300 euro di spese. Insieme alla 22enne erano finite a processo anche due sue amiche, accusate di aver raccontato bugie in caserma per proteggerla. La posizione delle due sorelle (a loro volta colleghe, di 32 e 21 anni, che rispondevano di favoreggiamento) è stata stralciata.

I fatti

Insomma, una storia che sembra quasi paradossale (per il reato commesso, le bugie dei testimoni, le spese processuali, il risarcimento e per il ruolo a vario titolo delle persone coinvolte), ma che ha avuto un percorso giuridico lungo più di due anni: l’episodio (avvenuto ad Altavilla Vicentina nel parcheggio di un centro commerciale) risale infatti al 5 febbraio del 2019. Quanto raccolto dagli investigatori, nel corso dell’iter che ha visto la commessa brindisina pagare 40 euro di multa per il lancio delle uova contro una Renault Clio, vede lo sfondo di un negozio dove la 22enne e le due sorelle, hanno da qualche tempo una serie di discussioni con la collega 28enne.

Una situazione che “sconvolge” la testa della brindisina con il pensiero di un gesto che non immaginava potesse avere un tale sviluppo. Quel giorno, la 22enne aveva raggiunto con la sua auto (una Toyota Aygo) il parcheggio davanti ai vari negozi, mentre la 28enne era in servizio. Accostandosi alla Renault Clio della collega, aveva infine lanciato delle uova contro l’auto allontanandosi dal posto. Finito il turno di lavoro, la 28enne (trovando l’auto imbrattata e la carrozzeria deteriorata) aveva così presentato una denuncia ai carabinieri del posto. Dopo, cercare di trovare un responsabile era diventato molto facile grazie alle immagini delle telecamere esterne del centro commerciale. Infatti, i militari ricostruiscono in poche ore la scena del lancio delle uova, risalendo alla 22enne brindisina grazie alla targa della sua auto.

Tutto chiarito? Per niente visto che le due sorelle cercano di eludere le indagini dichiarando ai carabinieri che quel giorno erano insieme alla collega brindisina in un ristorante della zona. In realtà, sarà la Procura di Vicenza a contestare al terzetto di amiche che le loro auto, quel giorno, erano nel parcheggio del centro commerciale al momento del lancio delle uova. Finale: il giudice al termine del processo con rito abbreviato ha condannato la commessa brindisina a pagare 40 euro di multa godendo della sospensione della pena, ma dovrà risarcire il danno.

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