Furti al cimitero: si corre ai ripari con le videocamere. Ma scatta la protesta: vìolata la privacy

Furti al cimitero: si corre ai ripari con le videocamere. Ma scatta la protesta: vìolata la privacy
di Cristina PEDE
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Martedì 31 Gennaio 2023, 22:03

Troppi furti nella tomba di famiglia: arriva il deterrente della videosorveglianza con tanto di cartello affisso sulla lapide. Ma per le norme che regolano la privacy, le videocamere non potrebbero essere installate.
Dalle piante ai fiori, dagli oggetti al vasellame, nei cimiteri si trafuga di tutto. Le lamentele al riguardo sono quotidiane all’indirizzo dei custodi dei cimiteri e degli amministratori. Una triste abitudine oramai consolidata contro la quale non si riesce a far fronte, tanto che i familiari del povero estinto che riposa nel cimitero di Torre Santa Susanna, hanno pensato di installare un circuito di videosorveglianza e di annunciarlo con un cartello che ne certifica la presenza e il funzionamento.

La proteste

Una trovata che sulle prime ha scatenato ilarità ma che poi ha posto il problema della violazione delle norme sulla videosorveglianza. Nonostante il sistema sia ammesso “in aree ed ambienti in cui effettivamente esiste un rischio concreto e non altrimenti controllabile di danni al patrimonio dell’ente e per la sicurezza dei lavoratori – dipendenti”, non potrebbe essere un privato ad installare le telecamere in zone che non siano di pertinenza privata, la protesta.
Nel caso del cimitero comunale, si tratta di aree pubbliche per le quali l’intervento dovrebbe essere ad opera dell’ente gestore e non dal privato cittadino sia pur proprietario o concessionario di cappella privata. Anche perché una volta individuato l’eventuale responsabile dei furti si dovrebbe procedere con regolare denuncia, indicando le modalità di individuazione del responsabile. 
E sono tanti i Comuni che hanno deciso di videosorvegliare le aree comuni dopo le numerose segnalazioni pervenute dai cittadini sui continui furti. In particolare, gli impianti di videosorveglianza sono finalizzati alla prevenzione ed eventuale raccolta di mezzi di prova in ordine alla tutela di persone e beni rispetto a possibili aggressioni, furti, rapine, abusi, danneggiamenti, atti di vandalismo, ai danni della cosa pubblica. A controllare l’utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche di materiali e di sostanze pericolose. Per la tutela del patrimonio dell’ente. Con queste motivazioni tanti cimiteri vengono dotati di impianti di videosorveglianza a garanzia comune ma tutelando il diritto alla privacy sancito dalle norme di riferimento.
A Torre, invece, sono stati i privati a dotarsi si impianti di videosorveglianza.

Al momento protestano gli altri utenti del cimitero anche investendo il gestore del camposanto e l’amministrazione comunale. Sullo sfondo la serialità dei furti, la mancanza di controlli e del personale addetto a prevenire certe violazioni che si consumano anche in un luogo sacro e dedito alla riflessione ed al rispetto dei defunti.

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