Fuoco allo studio di un architetto: è mistero

Fuoco allo studio di un architetto: è mistero
di Tranquillino CAVALLO
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Venerdì 26 Agosto 2016, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 12:14
Un incendio di possibile matrice intimidatoria - secondo quanto sostengono gli investigatori - si è verificato ieri mattina a Mesagne in uno studio di architettura dove è stato distrutto l’archivio di un professionista.
La scoperta è stata fatta dallo stesso architetto avvisato dai vicini che qualcosa non andava nello studio poiché si sentiva odore di bruciato. Sul posto è giunta una squadra dei vigili del fuoco che ha spento l'incendio e messo in sicurezza i locali. Subito dopo i poliziotti hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini.
Nel pomeriggio sul posto è giunta una squadra della polizia scientifica che ha effettuato ulteriori approfondimenti. La vicenda, al momento, è un vero giallo su cui gli investigatori stanno cercando di fare luce. L'episodio si è verificato nella prima mattinata di ieri in via Jacopo da Mesagne, una traversa di via Roma che conduce su via Maia Materdona. Qui c’è lo studio professionale dell'architetto Cosimo Balestra. Professionista noto e apprezzato in città con un passato di militanza in vari movimenti politici di centrodestra. Professionista tranquillo e rispettato.

Ieri alcuni residenti hanno sentito puzza di bruciato. Si sono guardati intorno fino a giungere al civico 26 dove il tanfo era particolarmente forte. Inoltre si vedeva del fumo nella parte retrostante. Per questo hanno avvisato l'architetto Balestra che è subito giunto sul posto. Appena ha aperto il portoncino si è trovato una coltre di fumo che l'ha investito. È stato lanciato l'allarme e sul posto è giunta una squadra di vigili del fuoco che ha spento le fiamme. Sul posto anche i poliziotti del locale commissariato che hanno effettuato un sopralluogo maturando anche l’idea, tra l’altro, che l'incendio potrebbe essere stato appiccato all'armadio che conteneva l'archivio dei lavori effettuati dal Balestra. «Non si è trattato di ladri poiché non hanno portato via nulla d'importante», ha confidato l'architetto visibilmente amareggiato. All'intero dello studio il fumo ha intaccato mobili e pareti con uno spesso strato di fuliggine.
La polizia scientifica ha effettuato ulteriori accertamenti. In particolare si cerca di capire se ci sono tracce varie, come, ad esempio, impronte digitali o biologiche. Hanno refertato, chiuso il tutto in una valigetta metallica e portato i campioni in laboratorio per essere esaminati. Gli investigatori stanno effettuando ulteriori accertamenti ambientali con la ricerca, metro per metro, di eventuali telecamere che possano aver ripreso qualcosa.
Il professionista ha dichiarato ai poliziotti di non comprendere e di non ricordare nessun episodio che possa far pensare ad una sorta di “raid punitivo”. Le indagini sono seguite personalmente dal vice questore aggiunto, Rosalba Cotardo, che ha davanti un ventaglio di ipotesi da valutare. Gli inquirenti non escludono nulla, neppure l’ipotesi che ad agire sia stato qualcuno con uno scopo ben preciso. Adesso bisognerà ricostruire con certosina pazienza questi progetti per trovare il bandolo della matassa.
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