​Muore dopo un esame medico: «Vogliamo la verità»

Muore dopo un esame medico: «Vogliamo la verità»
di Gianni CANNALIRE
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Domenica 15 Ottobre 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 19:47
È avvolto nel mistero il decesso di una donna di 70 anni di Francavilla Fontana dimessa lo scorso 4 ottobre da una clinica privata pugliese convenzionata. I familiari della paziente vogliono vederci chiaro e hanno presentato un esposto. Sospettano che possa trattarsi di un caso di malasanità. Il decesso della donna è avvenuto ieri. È stata aperta un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Brindisi. 
La pensionata era tornata nella sua abitazione dopo un accurato esame diagnostico presso la clinica privata. In pratica sarebbe stata sottoposta ad un esame angiografico allo scopo di studiare aspetti vascolari ed eventuali alterazioni. 
La cartella clinica della degente è stata sequestrata dai carabinieri mentre il corpo è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. In pratica si dovrà stabilire cosa abbia provocato il decesso della donna. Al momento, in attesa di accertamenti più specifici e di un eventuale esame autoptico, non si possono ravvisare delle responsabilità mediche. Il decesso potrebbe, il condizionale è d’obbligo, essere riconducibile ad una tragica fatalità. La donna nel periodo in cui si trovava a casa è stata pure seguita da un infermiere a domicilio per le cure del caso che ha subito allertato il proprio avvocato.
Alla clinica privata la pensionata era giunta proprio per sottoporsi ad alcuni accertamenti diagnostici. Ordinaria amministrazione. Niente lasciava presagire un epilogo così tragico. Secondo quanto ricostruito dai familiari nella denuncia, qualcosa, probabilmente, non è andata per il verso giusto. Questo almeno quanto si sospetta nella denuncia presentata. Sono stati avviati i primi accertamenti sull’episodio. Ieri il cuore dell’anziana donna ha cessato definitivamente di battere, gettando nella disperazione i familiari.
 
A quel punto i congiunti hanno deciso di vederci chiaro sull’accaduto.
Hanno raccolto e ordinato gli elementi in loro possesso e hanno presentato l’esposto. Il primo atto dell’inchiesta il sequestro della cartella clinica. Sarà, in ogni caso l’autopsia, non ancora disposta, a chiarire quanto è accaduto. Se la morte della pensionata sia stata una fatalità o se si poteva evitare. 
La paziente, a quanto pare, era già ammalata, ma i suoi familiari sospettano che quell’esame e le successive cure a domicilio possano averne procurato o perlomeno agevolato il decesso. Per questo motivo hanno indicato i nomi del personale medico e infermieristico, sia della struttura sia domiciliare, che prima e dopo il 4 ottobre, data nella quale era stata dimessa dalla clinica, le ha prestato le cure del caso. La salma resta, dicevamo, a disposizione del pubblico ministero, che nei prossimi giorni potrebbe disporre l’esecuzione dell’autopsia per far luce sulla vicenda e sgomberare il campo da ogni dubbio e sospetto.
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