Dal Recovery 80 milioni di euro per il collegamento ferroviario con l'aeroporto di Brindisi

Dal Recovery 80 milioni di euro per il collegamento ferroviario con l'aeroporto di Brindisi
Dal Recovery 80 milioni di euro per il collegamento ferroviario con l'aeroporto di Brindisi
3 Minuti di Lettura
Sabato 1 Maggio 2021, 08:40

C’è anche il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Brindisi nei 62 miliardi di euro per interventi sulle infrastrutture, sulla mobilità e sulla logistica sostenibili contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato dal Consiglio dei ministri. Un’opera da 80 milioni di euro che, in teoria, sarebbe stata realizzata a prescindere dal Pnrr, visto che almeno 60 sugli 80 milioni di euro previsti erano stati già stanziati dal Cipe.

I progetti

 

I progetti di competenza del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile riguardano, tra le altre cose, l’estensione dell’alta velocità ferroviaria e il potenziamento delle reti regionali; il rinnovo dei treni, degli autobus e delle navi per la riduzione delle emissioni; gli investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi; gli interventi di digitalizzazione per la sicurezza di strade e autostrade; la transizione ecologica della logistica; lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle strade provinciali per migliorare la viabilità delle aree interne; la qualità dell’abitare e le infrastrutture sociali; la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche.

Tra questi, altri interventi dai quali dovrebbe essere interessata anche Brindisi, ci sono gli oltre 3,8 miliardi per l’ammodernamento e il potenziamento dei porti, la realizzazione del Piano nazionale del Cold ironing, che permette alle navi di sostare al porto eliminando le emissioni inquinanti, le infrastrutture per le Zone economiche speciali e per agevolare l’intermodalità.

Anche se, in realtà, per il cold ironing, ovvero l’alimentazione elettrica delle navi ormeggiate, l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale aveva già ottenuto 22 milioni di euro per gli scali di Bari e Brindisi nell’ambito del bando Pac finanziato con il Programma operativo nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020.

Accanto agli investimenti, sono previste importanti riforme di carattere ordinamentale, necessarie per accelerare la realizzazione delle opere del Pnrr e di altri interventi infrastrutturali, a migliorare la concorrenza e l’efficienza del sistema economico.

Le parole del ministro

 

«Si tratta di un piano di proporzioni storiche per il nostro Paese, ma anche fortemente innovativo dal punto di vista qualitativo, che mette il benessere delle persone, la competitività delle imprese e il rispetto dell’ambiente al centro di un nuovo modo di concepire le infrastrutture e i sistemi di mobilità, nel segno della riduzione delle disuguaglianze tra Nord e Sud e della sostenibilità», ha dichiarato il Ministro Enrico Giovannini, esprimendo la propria soddisfazione sia per la struttura complessiva del Pnrr, sia per il fatto che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili si trova al centro di questo programma di riforma con la gestione di una parte molto consistente degli investimenti previsti.

«Gli oltre 60 miliardi di investimenti che il Mims dovrà realizzare rappresentano una sfida e un’opportunità senza precedenti che cambierà il funzionamento del nostro Paese. L’alta velocità nel Mezzogiorno, il potenziamento e la trasformazione in senso ecologico dei trasporti pubblici regionali e locali, la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana, il miglioramento della qualità delle abitazioni e la riqualificazione delle città, l’ammodernamento dei porti e delle flotte sono parte di una visione sistemica del futuro dell’Italia in linea con gli indirizzi europei, con i principi dell’Agenda 2030 dell’Onu e del Green Deal.

Agli investimenti si affiancano poi riforme per l’accelerazione dei tempi di esecuzione delle infrastrutture e per migliorare l’efficienza del nostro sistema economico, condizioni queste indispensabili per rilanciare il Paese e renderlo più resiliente a futuri shock».

© RIPRODUZIONE RISERVATA