Fondi anti-crisi industriale: «Le risorse della provincia siano utilizzate per la città»

Fondi anti-crisi industriale: «Le risorse della provincia siano utilizzate per la città»
di Oronzo MARTUCCI
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Lunedì 5 Agosto 2019, 09:03
Nonostante la buona partecipazione agli avvisi di Invitalia relativi alla legge 181/89, ovvero gli incentivi per le Aree di crisi industriale come quella di Brindisi, il rischio è che non tutti i piani di investimento siano finanziati. Dei poco più di 25 milioni di euro disponibili, infatti, 10 erano per il capoluogo mentre 15 per il resto del territorio provinciale. Peccato però che dalla città siano arrivate cinque proposte, per un totale di poco inferiore ai 39 milioni, mentre per la provincia solo due progetti per un totale di poco superiore ai 3 milioni e mezzo. Ecco perché l'assessore regionale allo Sviluppo economico Mino Borraccino, esattamente come Confindustria pochi giorni fa, chiede che le somme a disposizione della provincia che non saranno utilizzate vengano messe a disposizione dei progetti non finanziati per mancanza di risorse presentati nel capoluogo.

«Gli avvisi danno un risultato con luci e ombre. C'è da sperare che il mondo imprenditoriale si attivi affinché i fondi non richiesti da imprese del territorio della provincia di Brindisi non vadano in perenzione amministrativa, ma possano essere riversati almeno sulle imprese del territorio di Brindisi città, dove le agevolazioni richieste superano al momento la somma disponibile», ha sottolineato l'assessore.
Il quale ha ricordato il percorso attraverso il quale si è giunti ai bandi e le iniziative organizzate dalla stessa Invitalia per spiegare agli imprenditori le opportunità offerte dalla legge 181 del 1989. «A Brindisi - ha riferito - si sono tenuti due incontri: il primo a fine marzo, presso la sede della Camera di Commercio; il secondo ai primi di luglio presso la sede di Confindustria. Gli incontri sono stati aperti a tutti gli imprenditori interessati, anche mediante incontri one to one».

L'assessore regionale ha partecipato personalmente alle iniziative, insieme al presidente della Task Force per l'occupazione della Regione Puglia Leo Caroli ed ai presidenti delle organizzazioni imprenditoriali di Brindisi e provincia. «Nell'ultimo decennio - ha fatto notare Borraccino - gravi crisi industriali hanno interessato il territorio di Brindisi, con notevoli conseguenze negative sul piano occupazionale. A fronte di questa situazione, la Regione Puglia ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico e al ministero dell'Economia di mettere a disposizione le risorse non spese relative alle leggi 311 del 2004 e 80 del 2005, già destinate al territorio di Brindisi e provincia. Sono stati pertanto recuperati 25 milioni di euro circa per il cui utilizzo la Regione ha sottoscritto con il ministero dello Sviluppo economico un Accordo di programma che si propone di rilanciare le attività imprenditoriali, sostenendo programmi di investimento e sviluppo nei territori dell'area di crisi di Brindisi».
La somma è stata così distribuita: 10.300.000 euro per iniziative imprenditoriali da attivarsi nel territorio del Comune di Brindisi e 14.900.000 euro per iniziative imprenditoriali da attivarsi nel territorio dei Comuni nel raggio di 50 chilometri da Brindisi. La Regione Puglia ha concorso alla realizzazione dell'Accordo di programma con proprie risorse, a valere sul Por Puglia 2014/2020, tramite il ricorso agli strumenti di incentivazione regionale già programmati.

«Questa azione sinergica, che vede la compartecipazione delle organizzazioni imprenditoriali e della Regione, era finalizzata a investire tutte le risorse disponibili per il rilancio delle aree industriali e commerciali di Brindisi e della sua provincia. Siamo convinti, infatti, che nessuna occasione andrebbe sprecata, per il massimo impiego possibile degli incentivi disponibili e per riavviare la produzione e ridare fiato a misure di occupazione e rioccupazione di persone in cerca di lavoro. Ecco perché ora necessario fare in modo che le somme destinate alla provincia e non utilizzate possono essere utilizzate per le attività imprenditoriali proposte nel capoluogo», ha concluso l'assessore Borraccino.
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