Il giallo del finanziere e le ombre sulla sua sparizione. Tracce in Abruzzo, poi solo il buio

Il giallo del finanziere e le ombre sulla sua sparizione. Tracce in Abruzzo, poi solo il buio
di Alfonso SPAGNULO
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Sabato 12 Dicembre 2020, 08:31

Il prossimo 13 febbraio saranno due anni che il finanziere fasanese Pietro Conversano è scomparso nel nulla. Oggi, nella Giornata Nazionale delle Persone Scomparse, la vicenda non registra alcuna novità. In questi ultimi mesi sono stati tanti gli appelli lanciati dalla famiglia di Conversano a che l'uomo tornasse a casa.
Tra gli ultimi presunti avvistamenti quello dello scorso giugno quando l'uomo sarebbe stato avvistato e riconosciuto da un'escursionista di Tocco da Causaria, in Abruzzo, nei pressi del rifugio Monte Corvo, sul versante del Morrone-Majella. Il finanziere, secondo quanto raccontato ai carabinieri dall'escursionista, indossava un giaccone invernale rosso, abbigliamento pesante data la giornata calda e avrebbe coperto il volto con il cappuccio per nascondersi.

Nel settembre scorso, invece, c'erano state novità riguardo il processo a carico del 52enne finanziere, di stanza alla Compagnia di Monopoli. Il tribunale militare di Napoli (dove è in corso il processo contro il militare accusato di diserzione) non ha voluto esprimersi su eventuali condanne congelando di fatto il procedimento. Lo aveva spiegato l'avvocato Antonio La Scala, legale della famiglia Conversano. Durante il lockdown di marzo la moglie del finanziere aveva trovato alcuni fogli su cui il Conversano aveva appuntato dei pensieri in cui manifestava un malessere molto forte di cui i suoi familiari ne erano totalmente all'oscuro. Qualcosa pare tormentasse il militare che non riusciva, però, a parlarne con nessuno. «Quella del tribunale di Napoli è stata una pronuncia importante aveva sottolineato l'avvocato La Scala -. Finalmente un'autorità giudiziaria ha riconosciuto che non sempre una scomparsa è dovuta ad un allontanamento volontario. Dalle immagini delle telecamere può evincersi che Pietro Conversano in effetti si sia allontanato volontariamente. Le sue gambe si sono mosse così ma Pietro non aveva la volontà piena di andare via. Non aveva una mente libera. E la scoperta dei pizzini ci ha consentito di interpellare un esperto per una perizia che ha redatto una consulenza tecnico-psicologica anche senza ascoltare Pietro ma leggendo il tenore di quanto lo stesso scriveva.


Nella relazione il consulente ha concluso che sostanzialmente Pietro non stava bene.

Anzi, diciamo che stava molto male. Ha avuto uno sdoppiamento della personalità, un cambiamento radicale. Il principio importante è che il giudice abbia congelato il processo almeno per un altro anno nella speranza che le ricerche possano dare risultati positivi». Conversano, il 13 febbraio del 2019 uscì di casa dicendo alla moglie che aveva un turno di lavoro e non è mai più tornato a casa. Le indagini successive portarono alla luce un dato inquietante: da diversi giorni Pietro non andava al lavoro, aveva chiesto e ottenuto ferie. La notte della scomparsa Pietro venne intercettato alle stazioni ferroviarie di Monopoli e di Bari dove le telecamere lo ripresero.


Poi il nulla. Intanto ieri la Prefettura di Brindisi, proprio in occasione della Giornata Nazionale delle Persone Scomparse, ha organizzato una riunione di confronto, in videoconferenza, con i Comandi delle Forze di Polizia e gli Enti maggiormente coinvolti nelle operazioni di rintraccio, finalizzata ad avviare le interlocuzioni propedeutiche all'aggiornamento della vigente pianificazione territoriale volta a favorire le attività di ricerca delle persone scomparse. Si è voluto fornire, in tal modo, un segnale concreto di vicinanza delle Istituzioni a tutti coloro che vivono o hanno vissuto in prima persona il dramma della scomparsa di una persona cara.
La riunione è stata anche l'occasione per monitorare e comprendere l'entità del fenomeno nel contesto provinciale. Nell'anno in corso, in provincia di Brindisi, si sono registrate 40 denunce di persone scomparse. In 5 casi si è riusciti a rintracciare lo scomparso, in un caso il ritrovamento è avvenuto dopo che la persona scomparsa si era tolta la vita. 34 delle denunce di persone scomparse registrate nel 2020 hanno riguardato minori stranieri non accompagnati, che si sono allontanati dai centri di accoglienza a cui erano stati affidati. Il dato del 2020 è in crescita rispetto al 2019.

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