«Troppe feste e basta con i fuochi pirotecnici»: i commercianti contro il parroco del paese

«Troppe feste e basta con i fuochi pirotecnici»: i commercianti contro il parroco del paese
3 Minuti di Lettura
Domenica 29 Settembre 2019, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 12:37

A Torre Santa Susanna, commercianti, gestori di locali, proprietari di animali domestici contro il parroco ed il comitato feste. «Troppe feste e troppi fuochi d'artificio, in paese non se ne può più». Si può così immortalare in uno scatto fotografico estemporaneo, lo scontro tra una parte di cittadini torresi proprietari di cani e animali domestici, affiancati dalle associazioni animaliste e di protezione delle specie canine operanti a livello locale e sul territorio provinciale e Don Antonio Carrozzo, parroco della chiesa madre e coordinatore dell'Unità pastorale torrese.

Lecce, prete lascia la toga: «Ho peccato, non celebro più messa»

Motivo del contendere, i fuochi d'artificio che nel corso dell'anno, ed in particolare durante i mesi estivi, vengono fatti brillare in occasione delle ricorrenze religiose del paese, prima fra tutte la festa patronale in onore della protettrice Santa Susanna.
La miccia che ha dato origine alla deflagrazione polemica, è stata innescata dal titolare del noto pub Civico Tredici Ciccio Stanisci, il giorno dopo i suggestivi fuochi d'artificio accesi a conclusione dei solenni festeggiamenti della Madonna di Galaso. In una nota, postata sul profilo fb del locale e corredata da alcune foto che Stanisci aveva scattato all'interno del suo locale durante i giochi pirotecnici, dove si vedono alcuni cani randagi che terrorizzati dagli scoppi, avevano trovato riparo negli angoli del locale e persino sotto il bancone, lapidariamente così commenta «non è cattiveria, ma questa è una situazione imbarazzante e per niente in linea col lavoro. Non è possibile lavorare in queste condizioni».

Effettivamente, in quella zona, particolarmente frequentata da avventori dei bar, pizzerie, pub, chioschi e camioncini di paninari, e dai ragazzi che giocano nella villa comunale, stanziano da anni una decina di cani randagi, per la verità innocui e acclimatati all'ambiente, che in occasione degli spari impazziscono e in preda al panico corrono e si infilano nei locali circostanti. I problemi ci sono, non si possono negare, ma in un paese come Torre, dove basta consultare l'anagrafe canina per scoprire che in quasi tutte le case sono ospitati uno, due e a volte anche tre esemplari a quattro zampe, e dove vi è una agguerrita presenza di associazioni animaliste pronte a difendere la categoria, non è facile avanzare lamentele e proteste di cittadini e commercianti indignati per la consistente presenza dei randagi.

Il parroco don Antonio Carrozzo, non ci sta ad essere indicato come nemico degli animali, non ci stanno nemmeno gli oltre cento componenti del comitato interparrocchiale preposto all'organizzazione delle annuali feste religiose. «Venendo qualche anno addietro a Torre - ha esordito sorridente don Antonio, - ho messo a disposizione del mio paese tutte le mie forze, la volontà di animare spiritualmente e socialmente la comunità, dedicandomi interamente ad una serie innovativa di iniziative che stanno sotto gli occhi di tutti. Non sarò certamente io, parroco di una paese dove sono nato e dove vivono da sempre i miei familiari, a spezzare una tradizione secolare che la popolazione attende associata alla processione e agli altri momenti di festa». «Amo gli animali - ha commentato il sindaco Michele Saccomanno, - per loro, si potrà cercare un sito meno attiguo al centro abitato, l'utilizzo di fuochi silenziosi, ma la mia amministrazione non sarà disponibile a spezzare una tradizione popolare sentita in tutte le famiglie».

© RIPRODUZIONE RISERVATA