Ferito nel cantiere dove lavorava in nero: a giudizio ex dirigente comunale e altre 7 persone

Era l’11 marzo 2019 e non si trattò di un incidente domestico, come inizialmente da più parti dichiarato

Il tribunale di Brindisi
Il tribunale di Brindisi
di Eliseo ZANZARELLI
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Giovedì 30 Marzo 2023, 20:46 - Ultimo aggiornamento: 20:47

Prognosi di 239 giorni dopo un volo di circa cinque metri mentre lavorava in un cantiere alle case popolari di Latiano. Era l’11 marzo 2019 e non si trattò di un incidente domestico, come inizialmente da più parti dichiarato. Si trattò di un incidente sul lavoro ai danni di un operaio “assunto” in nero” e infatti a processo è finito anche un ex dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Latiano, quest’ultimo (il Comune) committente dei lavori.

Gli imputati ad oggi sono otto e l’operaio ha oggi 45 anni, e ancora si porta appresso o, meglio, addosso i segni di quell’incidente tanto da non poter più lavorare.

Come fare a portare avanti una famiglia con tre bambini a carico? Difficile, anzi quasi impossibile. Inizialmente, l’uomo aveva deciso di soprassedere, fino a quando non si è rivolto all’avvocato Antonio Sartorio del Foro di Brindisi, che gli ha consigliato di far valere a giudizio le proprie ragioni.

Cosa successe

Quel giorno, l’operaio fu trasportato dapprima presso la postazione del 118, poi fu ricoverato in ospedale a Brindisi. Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro e Asl di Brindisi cominciarono a indagare e dopo un po’ ricostruirono i fatti confluiti nel procedimento. Due procedimenti. Nel primo figura anche il Comune di Latiano, nel secondo cinque imputati. Lo scorso 28 marzo, il giudice del Tribunale di Brindisi Leonardo Convertini ha riunito i due procedimenti. Secondo il sostituto procuratore Pierpaolo Montinaro, delle responsabilità sarebbero ascrivibili al Comune di Latiano, committente dei lavori, e alla ditta subappaltatrice.

E infatti tre amministratori della ditta incaricata sono accusati per il presunto reato di inosservanza delle normative in materia di sicurezza sul lavoro, dovuto a colpa per negligenza e imprudenza. Secondo l’accusa, non avrebbero adottato misure appropriate affinché accedessero al luogo di lavoro solo lavoratori con adeguate istruzioni e specifico addestramento. La vittima dell’infortunio, al momento dell’infortunio, effettuava dei lavori di rivestimento murario e sarebbe stata priva di mezzi di protezione individuale. Ipotesi di reato di lesioni colpose anche per l’allora dirigente del Comune di Latiano e per l’allora coordinatore della sicurezza del cantiere.

Il dirigente avrebbe trascurato le norme in merito all’idoneità tecnico-professionale delle imprese aggiudicatarie degli appalti e di quelle esecutrici dei lavori in subappalto. Il responsabile della sicurezza non avrebbe, invece, vigilato a dovere. Tre altre persone imputate avrebbero agevolato un amministratore della ditta a sottrarsi inizialmente alle verifiche dei carabinieri e dello Spesal dell’Asl. Gli indagati sono assistiti complessivamente dagli avvocati Massimo Manfreda, Francesco Damasco, Claudio Cambieri, Umberto Bardicchia, Filomeno Montesardi, Claudio Ruggiero, Amerigo Fanelli. Si cerca, come sempre, la verità e un congruo risarcimento danni. Una cosa è certa da quel giorno la vita di un onesto lavoratore è cambiata. Il resto è ancora tutto da accertare.

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