Il centrosinistra si conferma maggioranza in consiglio provinciale

Lo spoglio per le elezioni provinciali
Lo spoglio per le elezioni provinciali
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Lunedì 20 Dicembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:57

Otto consiglieri al centrosinistra, tre a Fratelli d’Italia e uno al centrodestra, nessuno ai 5 Stelle. È questo l’esito delle elezioni provinciali che si sono tenute nella giornata di sabato, ed alle quali hanno preso parte 318 tra consiglieri comunali e sindaci sui 338 aventi diritto, dopo le brevi operazioni di spoglio andate in scena ieri. Due le sorprese principali emerse in questa tornata. La prima è certamente il risultato del partito di Giorgia Meloni che, dopo la rottura, ha nettamente superato gli ex alleati di Forza Italia, Lega, Idea e Udc. La seconda, invece, arriva dalla lista del centrosinistra ed è il sorpasso da parte del sindaco di Villa Castelli Giovanni Barletta rispetto al favorito della vigilia: il primo cittadino di Mesagne Toni Matarrelli.

I vincitori

La lista del centrosinistra, chiamata “Provincia unita e democratica”, ha ottenuto un totale di 190 preferenze per un equivalente, dopo la “ponderazione” sulla base delle fasce di abitanti dei vari Comuni introdotta dalla riforma Delrio, di 58.032 voti. Il più suffragato, come detto, è stato il sindaco di Villa Castelli, che ha ottenuto 37 preferenze in tutto. Una in meno rispetto a Matarrelli. Tuttavia, con il voto ponderato, Barletta ha ottenuto l’equivalente di 11.208 voti, contro i 10.044 del primo cittadino di Mesagne, secondo degli eletti della lista di centrosinistra. A seguire, Valentina Fanigliulo, consigliera comunale Pd a Brindisi, che ha ottenuto un totale di 17 preferenze, per un equivalente ponderato di 5.304 voti. Poi il sindaco di Torchiarolo Elio Ciccarese, con 15 preferenze, per un equivalente di 4.980 voti; poi ancora il sindaco di San Donaci Angelo Marasco, con 13 preferenze, per un equivalente di 4.524 voti; il consigliere comunale di Fasano Giuseppe Ventrella con 13 preferenze, per un equivalente di 4.212 voti; il consigliere comunale di Francavilla Fontana, capogruppo di “Articolo 9”, Mimmo Tardio con 12 preferenze, per un equivalente di 3.888 voti; la consigliera comunale di Cisternino Antonia Baccaro con 15 preferenze, per un equivalente di 3.516 voti.


La sorpresa

Il secondo migliore risultato, con 81 preferenze ed un equivalente di 22.896 voti, è stato come detto, a sorpresa, quello della lista di Fratelli d’Italia.

In particolare, risultano eletti in consiglio provinciale il consigliere comunale di Oria Francescantonio Conte, che ha ottenuto 20 preferenze, per un equivalente di 5.748 voti; il consigliere comunale di Ostuni Giuseppe Bagnulo, con 16 preferenze per un equivalente di 4.800 voti; il capogruppo di Fratelli d’Italia e vice presidente del consiglio comunale di Brindisi Massimiliano Oggiano, con 14 preferenze ed un equivalente di 4.548 voti.


I delusi

Un solo consigliere, infine, per la lista “Brindisi Libera” che teneva insieme Forza Italia, Lega, Idea e Udc e che non aveva al proprio interno neanche un consigliere comunale del capoluogo. La lista ha ottenuto 36 preferenze, per un equivalente “ponderato” di 10.236 voti. L’unico a risultare eletto, in questo caso, è stato l’assessore all’Urbanistica ed alle Attività produttive di San Pietro Vernotico Michele Lariccia (in quota Forza Italia) che, con 20 preferenze per un equivalente di 5.388 voti ha vinto la sfida col collega di maggioranza Raffaele Martina (Lega), il quale non ha ottenuto neanche una preferenza, rimanendo quindi a zero voti.

Quota zero

Dieci in tutto, infine, le preferenze andate alla lista del Movimento 5 Stelle, per un equivalente “ponderato” di 2.760 voti. La maggior parte dei quali sono andati alla brindisina Tiziana Motolese che, tuttavia, nonostante il buon risultato personale, con 9 preferenze per un equivalente di 2.436 voti, non è riuscita ad ottenere un posto in consiglio provinciale. Alla loro prima partecipazione alle elezioni provinciali, dopo diverse tornate disertate per protesta contro la riforma Delrio, i 5 Stelle non riescono a centrare il risultato.

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