Errico, Grassi, Marino: scontro tra correnti
per la scelta del candidato sindaco

Errico, Grassi, Marino: scontro tra correnti per la scelta del candidato sindaco
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Martedì 8 Marzo 2016, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 15:14
Si stringe sempre di più il cerchio intorno al nome del futuro candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, che però allo stesso tempo è attraversata sempre di più da diverse correnti, pronte a rivendicare il proprio primato rispetto agli altri. Solo nella giornata di ieri, infatti, a Brindisi si sono svolte due iniziative politiche. La prima era l’autoconvocazione di parte del Pd - alcuni giorni fa si parlava di una riunione dei “renziani” - anche se in seguito la connotazione di corrente è stata messa in disparte a favore di un dibattito sullo sviluppo possibile per Brindisi. La seconda, invece, una riunione organizzativa del movimento “La Puglia in più” del senatore Dario Stefàno al quale ha preso parte anche l’ex consigliere regionale brindisino Giovanni Brigante, che alle ultime regionali si era candidato proprio nella lista di Stefàno. Una riunione tenutasi nelle stesse ore di quella del Pd ma all’hotel Internazionale, sul lungomare di Brindisi. Sempre in tema di incontri, a metà settimana, la commissaria del Pd di Brindisi Sandra Antonica ha avuto un faccia a faccia con il coordinatore provinciale del Nuovo Centrodestra Ciro Argese e con il suo vice Mimmo De Michele.

Bisognava infatti provare a sondare ulteriormente il terreno centrista, visto che nelle scorse ore ha ripreso quota il nome dell’imprenditore e presidente della Lega Basket nazionale Nando Marino come possibile candidato sindaco per il centrosinistra. E la scorsa settimana, proprio Argese e De Michele si erano espressi negativamente non solo rispetto al nome di Marino ma anche rispetto a quello di Michele Errico, che nelle prossime ore scioglierà le sue riserve e comunicherà di avere accettato o meno la candidatura nella coalizione “Per la rinascita di Brindisi”. In caso di risposta affermativa, infatti, lo aspetta una missione quasi impossibile: coinvolgere nella stessa coalizione anche i democratici.Nonostante le difficoltà, ad ogni modo, per il Pd il nome più quotato sembrerebbe come detto quello di Marino. Da un lato, infatti, il preside del Majorana Salvatore Giuliano, uno dei personaggi alternativi rispetto al nome dell’imprenditore, non sembrerebbe particolarmente interessato alla candidatura. Dall’altro, invece, il presidente del Teatro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi, nonostante i molti apprezzamenti, avrebbe incontrato qualche resistenza a causa dei suoi legami politici con una particolare “area” del Pd, da più parti ritenuta ormai politicamente superata.
E intanto, ieri all’Orientale si è tenuta l’assemblea di una parte del Pd. Tra i partecipanti, il consigliere regionale Pino Romano, tutto l’ex gruppo consiliare (eccezion fatta per Antonio Elefante), diversi ex assessori dell’amministrazione Consales come i democratici Pasquale Luperti e Antonio Monetti (che non si erano mai piegati alla richiesta del governatore Michele Emiliano di rassegnare le loro dimissioni) ma anche come Gioacchino Margherito, ex assessore alla Pubblica istruzione in quota Progettiamo Brindisi, la lista del sindaco. Assenti la commissaria Antonica e il segretario provinciale Maurizi Bruno. «Non abbiamo parlato - spiega l’ex capogruppo Pd - di chi deve fare il candidato ma di cosa la città si aspetta dal candidato sindaco. Ricordando inoltre al nostro partito che mentre in tutte le altre città si celebrano le primarie, dando la parola ai cittadini, questo a Brindisi è un tabù. E chi sta gestendo la trattativa lo sta facendo per conto proprio, senza rendere conto all’assemblea degli iscritti. Certo, è vero che noi siamo commissariati ma la Antonica deve avere l’accortezza di ascoltare gli iscritti».
Ma Brigante ammette anche «l’errore di valutazione» commesso con Consales. «Abbiamo creduto - dice - ad una persona che ha commesso, se effettivamente li ha commessi, diversi errori a titolo personale. Ma non mi pare che consiglieri e amministratori abbiano responsabilità dirette in questioni di malaffare. Anzi, molte questioni della città sono state affrontate e risolte come la farmacia comunale e le partecipate, la rigenerazione urbana del lungomare, i fondi per lo Shuttle e per Micorosa e il recupero di tasse non pagate da enel per milioni di euro».
 
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