Parco eolico offshore Iron Solar: via alle indagini preliminari nel mare di Brindisi

Il trasporto di una pala eolica galleggiante
Il trasporto di una pala eolica galleggiante
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:55

Via libera, a partire da mercoledì scorso, alle indagini al largo delle coste brindisine da parte della società Guidotti Srl. A concederlo, con apposita ordinanza, è stata la Capitaneria di porto del capoluogo.

Le prospezioni preliminari alla realizzazione del parco offshore

Obiettivo delle “attività di campionamento di sedimenti e di macrozoobenthos sul litorale sud di Brindisi”, si legge nel provvedimento, è quello della verifica “della fattibilità dell’installazione di pale eoliche”. Le operazioni “per individuare caratteristiche chimiche, fisiche, microbiologiche ed eco tossicologiche dei sedimenti” saranno come detto a cura della società Guidotti Ships che le effettuerà con la motonave “Destriero Secondo” per conto di Iron Solar.

Il progetto di Iron Solar e le recenti modifiche

Proprio la società milanese, che vorrebbe realizzare al largo delle coste tra Brindisi e Vernole, nel Leccese, un parco eolico offshore galleggiante ha recentemente rimodulato il progetto presentato inizialmente nella primavera del 2021. Nella nuova istanza per il rilascio della concessione demaniale marittima, su un’area marittima di fronte alle coste di Brindisi, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Squinzano, Trepuzzi, Lecce e Vernole, il numero di generatori, che dovrebbero sorgere tra 15 e 22 chilometri di distanza dalla costa, è diminuito, passando da 40 a 35. In compenso, tuttavia, èa aumentata la potenza di ciascuna delle “torri” da 14 a 15 megawatt (complessivamente però si passa da 560 a 525 megawatt). La richiesta di concessione, che ha durata trentennale, prevede anche l’installazione di cavi per collegare i generatori con la stazione elettrica offshore. Non solo. Viene ridotta di circa 50mila metri quadrati la superficie dello specchio acqueo occupato.

I 35 generatori saranno installati su torri tubolari in acciaio e le relative fondazioni flottanti suddivisi in 8 sottocampi.

L'iter autorizzativo

La domanda di concessione è rimasta in pubblicazione presso la Capitaneria di Gallipoli fino al 6 dicembre scorso. Fino a quella data, dunque, era possibile presentare osservazioni ed opposizioni a tutela di eventuali diritti attinenti gli usi pubblici del mare (traffico, navigazione, pesca, diporto). Trascorso il termine stabilito, è stata avviata la pratica per la concessione richiesta. Dopo la prima richiesta di concessione, presentata a maggio dello scorso anno alla direzione generale per la vigilanza sulle Autorità di sistema portuali e “girata” alla Capitaneria di porto di Gallipoli il 17 agosto successivo, Iron Solar aveva preso parte alla manifestazione d’interesse bandita dal ministero della Transizione ecologica nello mese di giugno del 2021 per raccogliere adesioni proprio per la realizzazione di impianti eolici offshore flottanti. Questo tipo di soluzione tecnologica, composta sostanzialmente da una turbina montata su una piattaforma galleggiante, consente infatti lo sfruttamento dell’energia eolica in luoghi favorevoli dal punto di vista dei venti ma che prima non potevano essere sfruttati a causa della profondità del fondale.

Le reazioni dei territori

Il progetto è stato accolto in maniera piuttosto positiva in provincia di Brindisi. Al contrario, nel Leccese non sono mancati gli amministratori, ma anche le associazioni, che si sono opposti non solo all’investimento di Irona Solar ma anche ad altri interventi di questo tipo. Non è un caso che, ad oggi, ben otto progetti per altrettanti campi eolici galleggianti riguardino proprio gli specchi acquei di fronte alle coste brindisine, per una capacità produttiva di 6.400 megawatt. Difficile immaginare, tuttavia, che tutti possano essere realizzati perché, in alcuni casi, le aree interessate si sovrapporrebbero.

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