Enel, Comune deciso: «Il ciclo del carbone va chiuso entro il 2025»

Enel, Comune deciso: «Il ciclo del carbone va chiuso entro il 2025»
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Giovedì 27 Settembre 2018, 12:43
Faccia a faccia tra il sindaco Riccardo Rossi ed il direttore di Enel Italia Carlo Tamburi. Sul tavolo non solo la questione della chiusura della centrale Federico II prevista per il 2025 dalla strategia energetica nazionale ma anche la questione della classificazione dell'impianto, confermata ogni anno, come essenziale per la sicurezza della rete elettrica. Cosa che, in teoria, potrebbe consentire alla centrale di andare avanti ben oltre la data del 2025.
All'incontro, oltre al sindaco, c'era anche l'assessore alle Politiche Ambientali Roberta Lopalco. «Lei conosce la mia storia - ha detto Rossi a Tamburi - e sa come la penso. Il nostro territorio ha pagato già un prezzo molto alto in termini di ricadute su ambiente e salute dei cittadini dall'utilizzo del carbone e da tutte le presenze industriali sul territorio come ha certificato l'indagine epidemiologica. Da ciò scaturisce la nostra assoluta necessità di conseguire gli obiettivi della Sen per la chiusura del ciclo del carbone entro il 2025».
L'idea, quindi, è quella di attivare al più presto una interlocuzione con il governo per comprendere le modalità di attuazione della strategia energetica nazionale. Allo stesso tempo, il Comune vuole avviare in tempi brevissimi un tavolo di confronto con Enel per studiare ciò che può essere realizzato, una volta conclusa l'era del carbone, nell'area di 270 ettari che oggi ospita la centrale.
Ma non basta. In questo momento, infatti, l'impianto è classificato come essenziale per la sicurezza della rete elettrica e questa certificazione viene rinnovata annualmente. Questo vuol dire che tale richiesta ad Enel potrebbe giungere anche dopo il limite del 2025. Per questo, il sindaco Rossi ha chiesto ai vertici di Enel di condividere un percorso affinché l'essenzialità oltre quel termine sia garantita senza l'utilizzo del carbone ma con le fonti rinnovabili o tecnologie basate sull'accumulo, qualora si ritenesse necessario per le indicazioni del governo.
Ad ogni modo, chiariscono da palazzo di città, la volontà comune è quella di imbastire un percorso che possa traghettare l'azienda alla decarbonizzazione in maniera concreta valutando tutti i possibili scenari in base a ciò che scaturirà dal confronto con il governo. «Chiederò nei prossimi giorni - ha dichiarato infatti il primo cittadino - un confronto con il governo nazionale per aprire il tavolo di decarbonizzazione della città di Brindisi». L'amministrazione, inoltre, ha chiesto che sia mantenuta anche la politica di privilegiare la scelta di imprese e lavoratori locali per lavori esterni.
Il direttore di Enel Italia Tamburi, dal canto suo, ritiene che l'incontro sia stato proficuo. «Abbiamo avuto - riferisce - un confronto aperto e trasparente sulle principali tematiche riguardanti l'importante impianto industriale di Cerano. Con il sindaco Rossi abbiamo condiviso la necessità di proseguire un dialogo costruttivo e sempre aperto con il territorio».
Impossibile non fare un riferimento alla strategia energetica nazionale ed alla possibile chiusura entro il 2025 della centrale Federico II. «Argomento centrale - prosegue infatti il direttore di Enel Italia - il superamento della produzione a carbone, in linea con quanto definito dalla Sen, compatibilmente con le esigenze di sicurezza del Paese. Enel ha intrapreso da diversi anni la strada verso lo sviluppo delle fonti rinnovabili, accreditandosi tra i principali leader mondiali in questo settore e vuole proseguire su questo percorso. Solo una volta chiarito il contesto di riferimento e in particolare i provvedimenti attuativi per declinare gli obiettivi della Sen ed i recenti indirizzi dell'Unione europea si potranno definire progetti concreti relativi al futuro del sito brindisino».
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