«È un falso carabiniere». E l'Arma lo smaschera grazie a una anziana

Carabinieri
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di Maria GIOIA
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Mercoledì 24 Aprile 2019, 08:28
Grazie alle lezioni dei carabinieri su come evitare le truffe, un'anziana di Ceglie Messapica è riuscita a mettere in fuga un falso maresciallo avvocato, che le aveva chiesto 4mila euro per evitare l'arresto del figlio. La donna ha denunciato quanto le è accaduto presso la stazione dei carabinieri di via Premuda, spiegando di aver seguito i consigli dei carabinieri, ascoltati nel corso degli incontri organizzati dall'Arma nell'ambito della campagna informativa su comportamenti e tecniche utilizzate dai truffatori per raggirare gli anziani.
Stando alla ricostruzione dei fatti, nelle scorse ore la signora è stata contattata telefonicamente da uno sconosciuto, il quale si è presentato come maresciallo dei carabinieri e le ha riferito che il figlio era rimasto coinvolto in un sinistro stradale e rischiava di essere arrestato assieme alla moglie, poiché l'assicurazione dell'auto era scaduta.
A questo punto, lo sconosciuto ha spiegato alla donna di aver bisogno di 4mila euro da consegnare subito a un avvocato, che si sarebbe presentato da lì a poco a casa sua. Dopo qualche minuto, un individuo vestito di nero, ha suonato al campanello, ma la signora si è subito insospettita, comprendendo di essere la vittima di un tentativo di raggiro. Così, si è affacciata al balcone e ha chiesto all'uomo se fosse l'avvocato. Ricevuta la conferma dallo stesso, ha iniziato ad urlare contro di lui, che è subito fuggito a bordo di un veicolo, parcheggiato nelle vicinanze.
In seguito, la donna ha denunciato la vicenda ai carabinieri della stazione di via Premuda, spiegando di non essere caduta nel tranello grazie anche alla campagna informativa attuata dall'Arma dei carabinieri, che con una serie di incontri mette in guardia i cittadini sui comportamenti e sulle tecniche utilizzate dai truffatori per ingannare le persone anziane.
E proprio l'esempio del falso carabiniere è quello che viene maggiormente commentato nel corso degli incontri in questione. Secondo il metodo praticato in questo caso, il malfattore si qualifica come maresciallo dei carabinieri o avvocato e riesce a farsi consegnare denaro contante e oggetti preziosi dalla vittima, raccontando che parenti stretti (solitamente si parla di figli) sono trattenuti in stato di arresto presso una caserma dei carabinieri a causa di un incidente stradale, provocato dagli stessi. Storia, questa, che genera nella vittima il timore di gravi conseguenze giudiziarie ai danni dei parenti a tal punto da costringerla a cedere soldi o preziosi.
Il messaggio trasmesso dalla campagna informativa dei carabinieri, rivolta in particolare agli anziani, è quello di diffidare sempre e comunque da chi si presenta quale sedicente appartenente a forze di polizia o a enti pubblici, che magari con modi gentili e, a volte accompagnato da una donna, suona alla porta, chiedendo di entrare in casa.
Inoltre, non bisogna mai abbassare la guardia e dubitare pure di sconosciuti, sedicenti amici di parenti o figli, che vogliono guadagnare l'accesso in casa. E, come spiegano sempre i militari, esiste un modo semplice per non cadere nelle trappole: non aprire la porta agli sconosciuti, diffidare sempre e comunque di tutto e tutti, poiché l'insidia è in agguato, dalla venditrice ambulante di calzini a colui che comunica la falsa vincita di un concorso e chiede soldi per riscuotere la vincita sino al falso maresciallo.
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