«Mia madre sta male»: 15enne chiama i soccorsi. La donna picchiata a morte a 43 anni con calci, pugni e colpi di martello. Arrestati padre e figlio

«Mia madre sta male»: 15enne chiama i soccorsi. La donna picchiata a morte a 43 anni con calci, pugni e colpi di martello. Arrestati padre e figlio
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Martedì 26 Gennaio 2021, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 16:17

Due persone sono state arrestate questa mattina con l'accusa di aver provocato la morte di Sonia Nacci, la 43enne di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, deceduta pochi giorni prima di Natale. Le ordinanze di custodia cautelare, disposte dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi, sono state notificate all'alba dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni a due uomini di 41 e 21 anni, Giovanni e Christian Vacca, rispettivamente padre e figlio. Secondo le indagini avrebbero ucciso la donna con calci, pugni e anche colpi di martello, in seguito a una lite dovuta forse a questioni di droga. L'aggressione sarebbe avvenuta nei pressi della abitazione dei due presunti assassini. Dopodiché la donna era riuscita a tornare autonomamente a casa: qui c'era il figlio quindicenne, che aveva chiamato i soccorsi dopo aver visto la madre sentirsi male.

 

Sonia Nacci era arrivata all'ospedale di Taranto dopo l'allarme del figlio, dunque: le lesioni riportate rimandavano a un possibile pestaggio. E in questa direzione si sarebbero concentrate andate le indagini dei carabinieri.

Dopo un delicato intervento alla milza, le condizioni della donna si sono rapidamente aggravate, tanto da portare alla morte in poche ore, il 22 dicembre scorso.

Le indagini hanno permesso di ricostruire la scansione temporale dell'aggressione e le fasi successive, dai soccorsi alla morte. La vittima aveva litigato al telefono con la moglie di Giovanni Vacca: voleva acquistare altro stupefacente, nonostante i presunti debiti pregressi non saldati; proprio nel tentativo di avere una dose, la sera del 22 dicembre si era recata a casa dei Vacca. Qui, dopo una violenta lite, sarebbe stata immobilizzata e picchiata con una mazzetta in ferro utilizzata dal 41enne per alcuni lavori di ristrutturazione che stava effettuando nell'abitazione di fronte. Non solo: anche calci e pugni, tutti diretti al fianco sinistro della vittima. Lesioni che hanno poi provocato una grave emorragia e danni fatali alla milza. Tornata a casa e soccorsa dal personale del 118 - chiamato, come detto, dal figlio minore - la donna avrebbe raccontato di essere stata aggredita per strada da due sconosciuti. L'agonia della Nacci è durata poche ore: portata prima a Francavilla Fontana, poi a Taranto, è morta per le gravi ferite riportate nell'aggressione.

Le prime indagini dei carabinieri, intanto, anche con l'ausilio del medico legale, hanno permesso di stabilire una prima compatibilità del martello trovato a casa con le lesioni sul corpo della vittima.

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