Disabile multata 27 volte. Il giudice le dà ragione, ma piovono i solleciti

Disabile multata 27 volte. Il giudice le dà ragione, ma piovono i solleciti
di Lucia PEZZUTO
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Lunedì 18 Maggio 2020, 21:02 - Ultimo aggiornamento: 21:46
BRINDISI - Disabile multata ventisette volte per la stessa infrazione, vince i ricorsi ma l’Abaco le invia ugualmente i solleciti di pagamento.
Accade a Brindisi dove l’agenzia deputata alla riscossione dei tributi per conto del Comune sta inviando centinaia di “cartelle pazze” ai cittadini chiedendo il pagamento di tasse e sanzioni ingiustificate. Ne sa qualcosa l’Adoc di Brindisi, l’Associazione Difesa Orientamento dei Consumatori, che accogliendo il grido di aiuto degli utenti sta fornendo loro assistenza legale. Tra questi cittadini che si rivolgono all’Associazione anche una donna disabile di origini albanesi che da diversi anni vive a Brindisi. La signora negli ultimi ventiquattro mesi ha ricevuto ben ventisette multe per essere entrata con la sua auto nella zona a traffico limitato di viale Regina Margherita. Pur avendo il pass disabili, e perciò autorizzata all’accesso, è stata ugualmente sanzionata.

«È venuta da noi in lacrime- ha detto l’avvocato Marco Elia che con l’avvocato Marco Masi assiste i consumatori che si rivolgono all’Adoc- la signora si sentiva perseguitata, era molto provata da questa situazione e noi non abbiamo esitato ad aiutarla». Il giudice di Pace ha accolto i ricorsi dando ragione alla donna. Ma le sentenze non sono state tuttavia sufficienti a tener fuori la malcapitata dai guai che poco tempo dopo si è vista recapitare a casa i solleciti di pagamento per tutte e ventisette le multe contestate. Una situazione che ha dell’inverosimile. l caso della signora disabile non è l’unico, l’Adoc nelle ultime settimane ha registrato decine e decine di richieste di assistenza per aver ricevuto solleciti di pagamento da Abaco non dovuti. E dire che tutto questo ha anche un costo. Per ogni ricorso è richiesto il pagamento delle spese legali, contributi unificati, bolli e accesso agli atti, che si aggirano intorno alle 200 euro, in ogni caso non rimborsabili anche se il giudice accoglie il ricorso. Insomma oltre il danno anche la beffa. «Non è la prima volta infatti che il Comune di Brindisi per tramite della concessionaria per la riscossione dei tributi avanzi richieste prive di fondamento o nelle modalità non conformi alla legge considerate le numerose sentenze di condanna emesse dai Giudici di Pace- diceva l’Adoc qualche giorno fa in un comunicato- È opportuno ricordare come nell’ultimo semestre del 2019 la concessionaria del Comune di Brindisi abbia inoltrato una serie infinita di intimazioni relative al mancato pagamento, per lo più, di sanzioni stradali».

I Giudici di Pace di Brindisi hanno accolto le opposizioni proposte dai legali dell’Adoc e della Uil di Brindisi, gli avvocati Marco Elia e Marco Masi e fondate sulla mancanza dei titoli per la riscossione, nonché sulla mancata esibizione della documentazione in originale. «L’aspetto più assurdo e che tante di queste intimazioni riguardavano multe stradali già integralmente pagate, annullate con ricorso oppure notificate ad indirizzi erronei o mai notificate. 
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