L'ex dg Roseto non ancora reintegrato nel suo ruolo all'Asl di Brindisi: «Valutazioni tecnico-giuridiche degli uffici»

L'ospedale Perrino di Brindisi
L'ospedale Perrino di Brindisi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
4 Minuti di Lettura
Martedì 28 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:34

Ancora una fumata nera per la nuova nomina a direttore generale dell’Asl di Brindisi Flavio Roseto. L’ormai ex dg aveva presentato le proprie dimissioni, affidando ad interim l’incarico al direttore amministrativo Andrea Chiari, per motivi personali ma dopo appena 48 ore ha fatto marcia indietro. Da allora, tuttavia, non ha potuto tornare al proprio posto, visto che sulla delibera di nomina sono ancora in corso una serie di valutazioni, come spiega l’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese.

La posizione dell'assessore regionale alla Sanità

«Ad oggi - dice - non c’è nessuna novità. Tutta la parte istruttoria è nelle mani della presidenza della giunta regionale, anche perché i contratti vengono firmati dalla Regione. Stanno facendo una valutazione tecnico-giuridica. Trattandosi dell’unico caso in Italia, infatti, è necessario avere la certezza di agire nel senso giusto».

Nessuna questione politica, dunque, alla base del dilatarsi dei tempi. «Semplicemente - chiarisce l’assessore Palese - una questione di natura tecnico-giuridico-contrattuale».

Un caso unico e senza precedenti in Italia

E in effetti, in tutta Italia non è mai accaduto che un direttore generale di una Azienda sanitaria locale presentasse le dimissioni e dopo poche ore esprimesse la volontà di ritirarle. Come ben sa l’ufficio legale della Regione Puglia che da martedì scorso sta cercando di capire come far rientrare il dg dimissionario nel suo ruolo. Di sicuro c’è la volontà di reintegrarlo ma di fatto presentando le dimissioni Flavio Roseto ha rescisso il suo contratto di lavoro ed ha anche nominato, attraverso delibera a sua firma, il direttore amministrativo Chiari quale sostituto temporaneo. In sostanza, Roseto si è licenziato.

Il giorno delle dimissioni

Tutto è cominciato, come nei migliori cliché da superstizione popolare, lo scorso venerdì 17 quando il direttore generale ha protocollato una lettera indirizzata al presidente della Regione Michele Emiliano, con la quale rassegnava le proprie dimissioni a partire dal giorno successivo. Roseto, nella breve comunicazione, spiegava come la sua decisione derivasse da motivazioni esclusivamente di carattere personale e ringraziava l’assessore regionale alla Sanità regionale Palese, insieme a tutta la giunta guidata da Emiliano, per la fiducia che gli aveva accordato. 

Le reazioni di sindacati e politica

In poche ore si era scatenato il panico, con il mondo sindacale preoccupato per i tanti, gravi problemi della sanità brindisina e con diversi esponenti politici, come il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, il presidente della Provincia Toni Matarrelli ed il consigliere regionale Maurizio Bruno. «Ognuno di noi, a proprio modo e per quanto di competenza, farà - avevano promesso - la sua parte: le Istituzioni saranno vicine al direttore generale e si impegneranno ancor di più per far operare, l’intero comparto sanitario, con maggiore serenità. Sentiamo il dovere di essere accanto a lui in questo momento e, con convinzione e consapevolezza, chiediamo e auspichiamo fermamente che ritiri le sue dimissioni».

Il passo indietro: l'ex dg ci ripensa

Proprio nelle stesse ore, Roseto, a poco meno di tre giorni dalla sua lettera di addio, ritirava le proprie dimissioni. Creando un caso senza precedenti in Italia e che, ad oggi, non ha ancora soluzione. Allo stato attuale, infatti, a guidare la Asl brindisina è ancora il direttore amministrativo Chiari, mentre la Regione è ancora alla ricerca di una soluzione tecnico-giuridico-contrattuale adeguata per risolvere la questione. Flavio Roseto, originario della provincia di Lecce, già direttore della Sanitaservice Brindisi, era stato nominato direttore generale della Asl di Brindisi a dicembre del 2021 subentrando all’uscente Giuseppe Pasqualone. E fin da subito aveva dovuto affrontare questioni spinose come la gestione dei precari, la chiusura ed il ridimensionamento di alcuni reparti, la crisi dei pronto soccorso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA