La ricetta del sindaco Rossi: «Dobbiamo differenziarci. E puntare sui beni culturali»

Turisti in città
Turisti in città
3 Minuti di Lettura
Martedì 31 Luglio 2018, 08:00
BRINDISI - Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche del territorio ma anche creazione di un brand che dia finalmente una sua riconoscibilità al territorio brindisino, schiacciato tra competitor agguerritissimi e ormai molto famosi come Salento e Valle d’Itria. Questa è l’intenzione dell’amministrazione ha alcuna intenzione di ritrovarsi sommersa dal quel turismo “mordi e fuggi” con il quale Lecce ed il Salento hanno a che fare ormai ogni estate e che sta creando non pochi problemi, oltre che un infuocato dibattito.

A far tornare d’attualità la discussione è stato nei giorni scorsi il parroco del centro storico di Lecce, don Antonio Bruno, che commentando il cuore della città nel periodo estivo l’ha definita «un suk dove si mangia e si strepita senza sosta». Affermazioni confermate addirittura dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, che ha definito Lecce «una pornostar del turismo, che ormai si è svenduta». Tanto che Sgarbi ha spiegato di non andarci ormai più da molto tempo. «Mi fermo - ha aggiunto invece - a Brindisi».

La città, dunque, ha almeno due vantaggi. Il primo è la fortuna di avere un territorio ricco di storia, paesaggi meravigliosi e variegati, mare cristallino ed una cucina tutta da scoprire. Il secondo è, invece, vedere da vicino cosa comporta quello che Sgarbi definisce «il turismo selvaggio, quello legato alla dimensione pagana del mangiare in ogni momento e in ogni luogo».

Consapevole di questo vantaggio, l’amministrazione vuole lavorare per differenziarsi dai territori circostanti. «Qui in Puglia - conferma il sindaco Riccardo Rossi - abbiamo diversi casi importanti di turismo che aggredisce e violenta il territorio. Per questo motivo, dobbiamo avere sicuramente un turismo di natura diversa».

Poi, il primo cittadino fa riferimento alle parole di Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte contemporanea presso l’Università del Salento, che proprio da queste colonne aveva commentato le posizioni molto critiche di Sgarbi su Lecce e gli elogi a Brindisi. Guastella ha parlato, in particolare, della necessità di coinvolgere non solo i turisti ma anche i brindisini proprio attraverso le iniziative culturali e deve costruire un turismo a misura d’uomo.
«Ho letto - commenta il primo cittadino - l’intervista al professor Guastella sono abbastanza d’accordo con lui. Occorre valorizzare le risorse del territorio, puntare sui beni culturali, sul paesaggio, sulla riqualificazione della costa. Ma è necessario anche creare una vera e propria identità culturale».

Eppure Brindisi, nonostante i segnali positivi, è ancora all’anno zero. «Credo - dice il sindaco Rossi - che ci sia ancora molto da lavorare. Basti pensare che noi abbiamo circa 150mila pernottamenti l’anno a fronte dei 450mila di Fasano o Ostuni. E di questi 150mila, tra l’altro, buona parte è composta da persone che vengono qui per lavoro. Siamo ben lontani, quindi, dall’avere un turismo di massa. Eppure, le grandi infrastrutture non ci mancano. Abbiamo porto, aeroporto, ferrovia. Abbiamo ottimi collegamenti. Quello che ci manca invece è la riconoscibilità di Brindisi e del suo territorio. Rispetto ad altri brand come Salento e Valle d’Itria, ma anche a tutto quello che si muove intorno a Fasano ed Ostuni, occorre che Brindisi abbia una sua riconoscibilità, insieme ad una valorizzazione sinergica del patrimonio artistico e paesaggistico».

Occorre dunque, conclude il primo cittadino, «darsi un’identità riconoscibile come territorio». Ma anche mettere in campo «una riqualificazione della costa ed altre azioni che vanno, naturalmente, accompagnate degli operatori. Servono investimenti privati. A Brindisi sono fioriti tantissimi bed & breakfast, tra strutture autorizzate e non autorizzate, ma abbiamo anche bisogno di migliorare l’offerta degli alberghi. Anche se da questo punto di vista è facile immaginare che la crescita vada in funzione della domanda. Ed è proprio questo il nostro obiettivo: promuovere la domanda a Brindisi e lavorare insieme con tutti gli operatori per trovare la migliore strategia».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA