Diabetico e respinto dal Cup: «Lunghe attese? Qui non si riesce nemmeno prenotare»

Diabetico e respinto dal Cup: «Lunghe attese? Qui non si riesce nemmeno prenotare»
di Maurizio DISTANTE
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Sabato 2 Aprile 2016, 07:06 - Ultimo aggiornamento: 09:47
Una visita di controllo, in quanto tale, implica un certo tempo di attesa proprio perché è una visita di controllo: non c'è urgenza e si può programmare senza grossi patemi d'animo anche a distanza di mesi, se non di anni. Nessuno, quindi, dovrebbe lamentarsi se ha da aspettare del tempo, una volta ottenuti data e orario della visita. Il problema, però, può arrivare prima di riuscire a prenotare. Anzi, il guaio, a volte, è proprio riuscire a prenotare la prestazione.
Vito Menga, un 72enne brindisino affetto da diabete e cardiopatico, sta cercando di fissare un giorno per sottoporsi alla periodica visita di controllo del diabete da gennaio e, a oggi, siamo agli inizi di aprile, non è ancora riuscito nella sua “missione”.
«Ho cominciato ad andare al Cup, il centro unico prenotazioni, di via Dalmazia, subito dopo le festività natalizie, a gennaio - racconta l'uomo - da allora ho perso il conto di quante volte mi hanno detto di ritornare perché l'agenda delle prenotazioni è chiusa». Il 72enne, quindi, in questi mesi, è stato costretto a fare la spola da casa sua al Cup per cercare, ogni volta senza successo, di prenotare una visita, con tutte le difficoltà derivanti dalle sue precarie condizioni di salute.
«Casa mia è molto lontana da via Dalmazia e sobbarcarmi gli spostamenti necessari a raggiungere il Cup ogni volta è una fatica: chiedo solo di riuscire a fissare un appuntamento una volta per tutte, senza essere costretto a fare avanti e indietro. Non mi interessa granché quando potrò essere visitato ma voglio la certezza di un pezzo di carta che mi dica quando sarà il mio turno di passare dal medico in ospedale». Il problema per Menga, quindi, quindi non è l'attesa ma l'agenda delle prenotazioni chiusa. «Ogni volta che torno al Cup mi dicono che non ci sono novità e mi invitano a riprovare più in là: ora mi hanno detto di ritornare a metà di metà, sperando che qualcosa si sia mosso».
Il continuo andirivieni per il 72enne diabetico e cardiopatico non è, è proprio il caso di dirlo, una passeggiata di salute: l'abitazione dell'uomo si trova in un quartiere diverso da quello del Cup di via Dalmazia e per raggiungere gli sportelli del centro prenotazioni dell'Asl Menga deve sottoporsi a uno sforzo non indifferente, per un soggetto coi suoi problemi. «Sempre più spesso si parla delle liste d'attesa lunghe: sono d'accordo con la gente che si lamenta perché non si può essere presi in giro in questo modo. Io, addirittura, non posso neanche lamentarmi per l'attesa, anche se non lo farei, perché non sono riuscito ancora a prenotare!».
In questo caso, insomma, la faccenda non ruota, come accaduto in passato, attorno alla mancanza di operatori allo sportello che determina disagi contingenti agli utenti in coda, costringendoli a lunghe file prima di poter effettuare la prenotazione, anche se il potenziamento del numero degli operatori addetti allo sportello delle prenotazioni e del pagamento del ticket sanitario è durato poco più di un mese, ma a un vero e proprio problema legato al tipo di prestazione richiesta, la cui agenda è chiusa da mesi.
La possibilità di effettuare la visita in un'altra delle strutture aziendali fuori da Brindisi, a quanto pare, c'è ma non è praticabile per Menga che non ha la possibilità di spostarsi da Brindisi. «Spero che la prossima sia la volta buona - conclude il 72enne - sono un po' preoccupato per la mia salute e non vorrei che, per riuscire a farmi visitare, dovendo accollarmi tutti questi sforzi, le mie condizioni peggiorino».
 
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