Crepe e calcinacci dal cavalcavia all'ingresso della città: lo spettro del crollo del ponte Morandi spaventa ancora. Intervengono Comune e Anas

Crepe e calcinacci dal cavalcavia all'ingresso della città: lo spettro del crollo del ponte Morandi spaventa ancora. Intervengono Comune e Anas
di Lucia PEZZUTO
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Lunedì 18 Gennaio 2021, 22:55 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 13:48

Crepe e caduta di calcinacci dal cavalcavia all’ingresso della città di Brindisi. E così scatta l’allarme tra automobilisti e residenti. Un cittadino domenica pomeriggio aveva postato su facebook una foto piuttosto inquietante che ritraeva il rondò di via Appia, soprastante il cosiddetto incrocio della morte, all’ingresso della città di Brindisi. Nello scatto si vedeva chiaramente il distaccamento di alcuni calcinacci e il ferro sporgente da uno dei piloni del ponte che collega l’incrocio alla Strada Statale 613 per Bari.

Immediatamente è scattato l’allarme, gli stessi cittadini, preoccupati, hanno segnalato la circostanza alla Polizia Locale di Brindisi. Vista la situazione il Comando ha contattato immediatamente il Comune di Brindisi che a sua volta ha inviato sul posto i tecnici per un primo sopralluogo. Accertato che si trattava solo di un distacco di alcuni pezzi di cemento e che non ci fossero problemi di staticità. Sempre il Comando della Polizia Locale ha richiesto, per competenza, l’intervento dell’Anas. Gli operai della Azienda Nazionale Autonoma delle Strade sono, dopo un primo sopralluogo, hanno avviato gli interventi necessari per il ripristino dello stato dei luoghi e la messa in sicurezza del cavalcavia.

Nonostante la tempestività delle istituzioni competenti nel correrei ai ripari, predisponendo i lavori opportuni, l’immagine del pilone danneggiato ha inevitabilmente riportato alla memoria la tragedia del ponte Morandi a Genova costata la vita nell’agosto del 2018 a 43 persone. Il crollo del ponte Morandi due anni fa ha acceso i riflettori sulla messa in sicurezza delle infrastrutture. La stessa Provincia di Brindisi, subito dopo la tragedia che aveva sconvolto l’Italia, aveva ottemperato alle disposizioni emanate dall’Upi, l’unione delle Province italiane, che a sua volta aveva chiesto con estrema urgenza la compilazione delle schede di rilevamento per il monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere stradali di propria competenza.

L’ufficio tecnico dell’ente aveva quantificato in 32 le opere stradali meritevoli di particolari attenzioni.

Per lo più si trattava di opere inserite in un ordine “3” di priorità, cioè di valore medio e non urgente, in relazione a strutture stradali, ponticelli e cavalcavia su strade provinciali da sottoporre al monitoraggio dei bordi laterali e dei ferri inferiori attraverso indagini tecnico-diagnostiche, per un importo totale stimato di circa 155mila euro. Degli interventi previsti a margine del monitoraggio, quelli con ordine di urgenza riguardavano solo due ponticelli su canale ubicati sulla ex strada statale 16, tratto strada statale 379, in direzione Ostuni, per una spesa totale prevista di 6mila euro. Dal canto suo anche il Comune di Brindisi aveva subito messo mano alle risorse a disposizione per operare una serie di interventi: 2 milioni 600mila euro per strade, marciapiedi e lavori di messa in sicurezza. Tra le opere c’erano anche gli interventi per i ponti cittadini. Il ministero delle Infrastrutture e Trasporti aveva chiesto, dopo la tragedia di Genova, il monitoraggio di tutti i ponti in Italia.

A Brindisi ne erano stati monitorati 34: tra questi quello che necessitava era il cavalcavia De Gasperi su cui si stima che in futuro dovrebbero essere investiti circa 13 milioni di euro. Mentre per il ponte di via Martiri delle Ardeatine, è previsto un intervento già finanziato con 450mila euro. Contestualmente, sempre ad agosto la Giunta comunale aveva approvato una delibera per il monitoraggio dei ponti e delle infrastrutture a servizio della rete viaria cittadina, con l’istituzione di un gruppo di lavoro per la valutazione.

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