Crac della Cittadella della ricerca di Brindisi: tre persone a processo e due già assolte con rito abbreviato

La Cittadella della ricerca di Brindisi
La Cittadella della ricerca di Brindisi
di Erasmo MARINAZZO
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:49


Tre a processo per difendersi dall’accusa di avere contributo al crac della Cittadella della ricerca. Due intanto le assoluzioni, quelle degli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Infine per sei imputati il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, ha stabilito che non debbano essere processati perché le condotte contestate nel capo di imputazione di bancarotta fraudolenta fino alla prima metà del 2012 non costituirono reato.

Alla ricerca dei responsabili del dissesto

Dunque, il filtro dell’udienza preliminare ha fornito una ricostruzione diversa in merito alle responsabilità contestate a gran parte degli imputati, dall’inchiesta condotta dal pubblico ministero Giampiero Nascimbeni. Intanto sarà un processo a stabilire se furono o meno responsabili del dissesto della società ritenuta fin dagli anni ‘80 un fiore all’occhiello dell’economia: prima udienza al via il 5 gennaio dell’anno prossimo davanti alla terna di giudici della sezione penale per il professore Vitantonio Gioia, 74 anni di Mesagne (difeso dagli avvocati Silvio e Carmelo Molfetta); Antonio Andreucci, 74 anni, di Mesagne (avvocatessa Ernestina Sicilia); ed Angelo Colucci, 49 anni, di Brindisi (avvocato Manuel Marchionna). Hanno scelto il rito abbreviato con il loro legale, l’avvocato Giampiero Iaia, e sono stati assolti Fulvio Faggiano, 66 anni, di Veglie; ed Alessandro Giannicolo, 57 anni, originario di Torino. Non luogo a procedere, la decisione del gup Testi, per Luigi Barone, 67 anni, di Torre Del Greco (avvocato Luigi Covella); Alfredo Anglani, 73 anni, di Ostuni (avvocati Massimo e Martina Manfreda); Giuseppe Santoro, 76 anni, di Ostuni (avvocato Domenico Tanzarella); Giuseppe Simone, 52 anni, di Fasano (avvocato Pasquale Di Natale); Marco Botrugno, 57 anni, di Brindisi (avvocati Massimo e Martina Manfreda); e Fabio Palumbo, 55 anni, di Galatina (avvocato Amilcare Tana).

Il presunto aumento dei costi del personale

Il dibattimento in aula che riguarderà tre imputati dovrà stabilire la fondatezza delle conclusioni del pubblico ministero titolare dell’inchiesta: «Effettuando operazioni dolose e, per i sindaci, omettendo il dovuto controllo sull’operato dei componenti del consiglio d’amministrazione». Vale ad ogni modo la presunzione di innocenza fino all’ultimo grado di giudizio per tutti gli imputati. Nel merito, il processo dovrà stabilire se è vero che a furono incrementati i costi del personale nonostante - sostiene il capo di imputazione - le difficoltà societarie, le perdite di esercizio e la riduzione del capitale sociale. Inoltre viene contestato di non avere riscosso i canoni dalla società Foresteria negli anni fra il 2006 ed il 2012. Si parla anche di avere omesso di indicare nei bilanci la corretta svalutazione dei crediti e di avere impiegato un finanziamento bancario di un milione di euro per saldare i debiti con gli istituti di credito ma anche per pagamenti a favore degli amministratori.

Imputati vertici e amministratori che si sono succeduti negli anni: Gioia e Andreucci presidenti, quest’ultimo anche nelle vesti di liquidatore. Infine Colucci nelle vesti di direttore.

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