Corruzione, dissequestrato il Rolex da 18.500 euro del cardiologo ai domiciliari

Il Tribunale di Brindisi
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Giovedì 3 Novembre 2022, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 12:50

A seguito della richiesta presentata al Tribunale del Riesame di Lecce dalla difesa avverso al decreto di convalida del sequestro dell’orologio Rolex, modello Daytona, del valore stimato di 18.500 euro, ritenuto  prezzo del reato di corruzione contestato al dottore Domenico Palmisano, 54 anni, originario di Ceglie Messapica,  e all'imprenditore Gabriele Massimo, 53 anni, di Bari, la Procura di Brindisi ha disposto il dissequestro e la restituzione dell’orologio poiché non collegato ad alcuna ipotesi di reato. La fanno sapere gli avvocati  Roberto Cavalera e Vito Epifani, difensori, del cardiologo finito agli arresti domicliari mercoledì della scorsa settimana con l'accusa di corruzione .

L'ordinanza

Il prezzo della corruzione per avere fatto aumentare il fatturato della Medical Solution Tecnology di Massimo Gabriele quell’orologio Rolex Daytona in oro ed acciaio sequestrato al cardiologo Domenico Palmisano durante le perquisizioni seguite alla notifica dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.

Questa l’ipotesi iniziale  del pubblico ministero della Procura di Brindisi, Pierpaolo Montinaro, e dei carabinieri del Nas.

Il ricorso

Di tutt’altro avviso era stata la difesa: gli avvocati Vito Epifani e Roberto Cavalera hanno depositato venerdì scorso una ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere il dissequestro del Rolex. Convinti di potere dimostrare che ad acquistarlo e pagarlo fu il dottore Palmisano e non l’imprenditore Massimo Gabriele.
Indagini difensive attraverso la produzione di prove dell’acquisto, ma anche una lettura diversa delle intercettazioni delle telefonate fra medico ed imprenditore che mettono in rilievo un rapporto di particolare confidenza, anche per l’uso di soprannomi, e che hanno determinato gli inquirenti a sostenere che Gabriele sia stato il corruttore.

«L'intermediazione il prezzo della corruzione»

Anche per il sol fatto di essere stato un intermediario nell’acquisto poiché avrebbe apportato vantaggi al medico, specifica un passaggio dell’ordinanza che riporta le considerazioni sul punto del pubblico ministero Montinaro: «Pertanto tanto la promessa di bottiglie di champagne (si parla anche di questo nell’inchiesta, ndr) e di un orologio Rolex, quanto la promsssa di impegnarsi per far pervenire al corrotto il bene richiesto, sono da considerarsi vantaggi sia di natura patrimoniale sia, nella seconda ipotesi, di natura sociale, con immediate ricadute però in termini patrimoniali dal momento che l’attività di intermediazione di Gabriele avrebbe comunque portato un bene patrimonialmente apprezzabile a favore di Palmisano)».

L'intercettazione

C’è una intercettazione indicativa - per gli inquirenti - della volontà di Gabriele di mantenere la promessa fatta a Palmisano di procurargli un Rolex. Fra i due, peraltro, risultano scambi di messaggi di link e foto per individuare il migliore modello al prezzo più adeguato. Gabriele: «Domè, tu stai tranquillo. Ti ho detto di stare tranquillo, Domè?». Palmisano: «Io sto tranquillo, tu mi hai detto che a luglio mi facevi quella cosa lì ed ho pensato...». Gabriele: «Stai sereno, tu statti tranquillo, ti ho detto di sì ed è sì...in ritardo ma lo devi avere».

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