Pessina: un anno dopo il crollo a scuola
conclusa l'indagine della commissione

Il crollo nella scuola Pessina
Il crollo nella scuola Pessina
di Danilo SANTORO
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Sabato 2 Aprile 2016, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 11:24
OSTUNI - L’appalto è stato analizzato in tutte le sue componenti. Una cronistoria sin dal primo atto ufficiale. Determine su acquisto materiali, delibere, frazionamenti, affidamenti e scelte progettuali: l’intera documentazione approfondita e messa nero su bianco, in un lavoro durato oltre due mesi.

La commissione consiliare, guidata da Nicola Santoro, ha concluso la sua indagine sull’appalto degli interventi di ristrutturazione dell’edificio “Enrico Pessina”, dopo i gravi fatti della scorsa primavera. Istituita il 12 gennaio 2016 e composta da rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in assise, la commissione nelle scorse ore ha consegnato al sindaco Gianfranco Coppola, al presidente del consiglio comunale Angelo Melpignano ed al segretario generale Francesco Fumarola la relazione finale del suo operato. Il documento, su cui tutt’ora c’è il massimo riserbo, sarà oggetto di discussione nel prossimo consiglio comunale che potrebbe essere convocato entro la fine di aprile. E così a quasi un anno dal crollo nella 2^E, avvenuto il 13 aprile 2015, l’attenzione sul caso è ancora alta, non solo dal punto di vista giudiziario, il cui iter è nella fase preliminare, ma anche come valutazione dell’organo politico chiamato a delineare il quadro dell’intero appalto.

Chiarezza sulla vicenda che parte dalla richiesta delle famiglie, non solo dei due piccoli alunni feriti, ma da tutti i genitori del “Pessina”, di accertare le cause del cedimento del blocco d’intonaco in quella mattina. Negli occhi di tutti ancora le immagini dell’angoscia e della paura vissuti in quegli istanti nell’aula al piano terra. Dal soffitto piovono, improvvisamente, alcinacci, non di poco conto come dimensione: è terrore quello che piomba tra bimbi di appena 7 anni. Due di loro, Marco e Luca si feriscono in modo grave. Una maestra durante le fasi di evacuazione scivola ed è costretta anch’essa al ricovero, come i due piccoli alunni. Sono quasi trascorsi 12 mesi ma la rabbia e la preoccupazione di tutta la comunità del “Pessina” nell’immediatezza dell’episodio, sono ancora ben impressi nel ricordo di chi ha vissuto da vicino quei frenetici momenti.

L’apertura dell’inchiesta giudiziaria, il sequestro dell’immobile, la visita del sottosegretario all’istruzione Davide Faraone: Ostuni per oltre una settimana è stata al centro di un ampio dibattito anche nazionale, in materia di sicurezza degli edifici scolastici. Un’esposizione mediatica, dovuta al fatto che il crollo si è verificato in una scuola appena ristrutturata e riaperta, dopo oltre quattro anni di lavori, pochi mesi prima del grave episodio. Quanto avvenuto nelle settimane successive è tutto legato all’attività d’inchiesta portata avanti dalla Procura di Brindisi con il pm Pierpaolo Montinaro ed il commissariato di Ostuni. Il 30 giugno 2015 l’autorità giudiziaria del capoluogo firmò l’istanza per il dissequestro dell’immobile, inserendo alcune prescrizioni su interventi da realizzare prima di riaprire l’edifico per l’attività didattica.

E così realmente è avvenuto con il Pessina che nel settembre 2015 ha potuto ritornare ad ospitare tutti gli alunni, a distanza di cinque mesi dal crollo. In parallelo la procura ha portato avanti l’inchiesta, ed il 10 marzo 2016 si è svolta la prima udienza preliminare. Davanti al Gup Luigi Forleo si sono presentati, assistiti dai loro legali, 0i tre imputati: Roberto Melpignano, dirigente del settore lavori pubblici del comune di Ostuni; Salvatore Molentino direttore dei lavori; Palmiro Brocca rappresentante legale dell’azienda che ha eseguito i lavori all’interno del complesso scolastico.
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