Due persone sono state arrestate dai carabinieri nell'ambito dell'indagine su un agguato avvenuto a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi. I due, Adriano De Iaco e Giovanni Nigro, 32 e 53 anni, del posto, sono accusati di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso e dall'aver agevolato un'associazione mafiosa, nonché di detenzione e porto abusivo di arma. Le vittime sono un sorvegliato speciale di San Vito e un suo amico. Il decreto di fermo è stato emesso dal pubblico ministero Carmen Ruggiero della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, e notificate dai carabinieri del Nucleo investigativo di Brindisi e del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Vito.
L'agguato
I fatti sono avvenuti la sera di domenica scorsa: intorno alle 20, i due indagati hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione di un sorvegliato speciale che in quel momento era in compagnia di un’altra persona, esplodendo al loro indirizzo due colpi di pistola calibro 7,65, non riuscendo nel loro intento per la pronta reazione delle vittime che si sono alla fuga sui tetti e sino sono riparati dietro ad un muretto contro cui sono stati esplosi altri due colpi di pistola calibro 7,65
La confessione
I due autori della spedizione punitiva sono stati individuati grazie ai filmati di tre impianti di videosorveglianza che li hanno ripresi su Largo Sant'Antonio e le vie vicine.
L’omicidio non andò a buon fine anche per l’inceppamento dell’arma. I presunti malviventi, dopo il fatto, si sono resi irreperibili trovando rifugio in località isolate di San Vito dei Normanni e Brindisi, grazie anche ad una presunta rete di fiancheggiatori. La Direzione distrettuale antimafia di Lecce ha contestato agli indagati il metodo mafioso e l’agevolazione di un’associazione mafiosa in quanto la spedizione omicidiaria rientrerebbe in un più ampio disegno criminoso ricadente nei conflitti per il controllo del territorio e dei relativi traffici illeciti nel comune di San Vito dei Normanni ed altre località limitrofe da parte di contrapposte fazioni della criminalità organizzata.