Si reca all'ufficio anagrafe del comune di San Pietro Vernotico per richiedere una documentazione e scopre che la suocera, deceduta tre anni fa, risulta ancora in vita. Sgomento per un cittadino che ora vuole vederci chiaro su quello che ha comportato la mancata registrazione di morte. La signora è deceduta nel 2017, qualche giorno fa è toccato al marito novantenne, per cui gli eredi si sono mobilitati per il disbrigo di tutto ciò che comporta in burocrazia l'annullamento di un intero nucleo familiare. «Avevo bisogno di documenti che mi avevano richiesto in banca per l'estinzione del conto e quando sono andato al Comune per richiedere quanto mi era stato chiesto, ho scoperto che mia suocera è ancora in vita».
Una situazione alquanto imbarazzante per l'uomo che è anche un dipendente comunale. «Eppure - assicura -mia suocera la pensione non l'ha più percepita, segno che altrove sapevano della sua dipartita, non riesco a capire dove possa esserci stato il corto circuito». Se per la cassa di previdenza la signora non c'è più, per gli uffici comunali risulta ancora in vita, così c'è scritto nero su bianco sul certificato storico dello stato di famiglia del defunto.
Anche in passato ci sono state lamentele in tal senso, soprattutto di cittadini che avevano ricevuto cartelle per pagamenti attribuiti a persone non più in vita e che al comune avevano giustificato con le banche dati dei contribuenti da bonificare nel passaggio tra la società partecipata che si occupava della riscossione e l'attuale servizio interno.