In Comune scopre che la suocera è viva: «Ma è morta 3 anni fa»

In Comune scopre che la suocera è viva: «Ma è morta 3 anni fa»
di Cristina PEDE
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Venerdì 27 Novembre 2020, 09:51

Si reca all'ufficio anagrafe del comune di San Pietro Vernotico per richiedere una documentazione e scopre che la suocera, deceduta tre anni fa, risulta ancora in vita. Sgomento per un cittadino che ora vuole vederci chiaro su quello che ha comportato la mancata registrazione di morte. La signora è deceduta nel 2017, qualche giorno fa è toccato al marito novantenne, per cui gli eredi si sono mobilitati per il disbrigo di tutto ciò che comporta in burocrazia l'annullamento di un intero nucleo familiare. «Avevo bisogno di documenti che mi avevano richiesto in banca per l'estinzione del conto e quando sono andato al Comune per richiedere quanto mi era stato chiesto, ho scoperto che mia suocera è ancora in vita».


Una situazione alquanto imbarazzante per l'uomo che è anche un dipendente comunale. «Eppure - assicura -mia suocera la pensione non l'ha più percepita, segno che altrove sapevano della sua dipartita, non riesco a capire dove possa esserci stato il corto circuito». Se per la cassa di previdenza la signora non c'è più, per gli uffici comunali risulta ancora in vita, così c'è scritto nero su bianco sul certificato storico dello stato di famiglia del defunto.

Una dimenticanza, probabilmente. «Abbiamo poi voluto approfondire e mia suocera risulta viva in tutti i terminali e i registri consultati». Insomma per il comune di San Pietro la sua concittadina non è mai morta. Difficile al momento capire cosa sia potuto succedere, se si sia trattato della dimenticanza di un impiegato o di un imprevisto telematico visto che oramai le trascrizioni avvengono su banche dati elettroniche. Una cosa è certa: il malcapitato vuole approfondire la questione, dal momento che un soggetto in vita è anche un contribuente. «Dovrò verificare cosa è successo in questi tre anni, se mio suocero inconsapevolmente ha pagato tributi superiori a quanto gli spettasse o qualsiasi altro inconveniente che sia potuto derivare dall'evidente errore di trascrizione».


Anche in passato ci sono state lamentele in tal senso, soprattutto di cittadini che avevano ricevuto cartelle per pagamenti attribuiti a persone non più in vita e che al comune avevano giustificato con le banche dati dei contribuenti da bonificare nel passaggio tra la società partecipata che si occupava della riscossione e l'attuale servizio interno.

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