Colto da malore, dimenticato per sette ore sulla barella del Pronto soccorso

Colto da malore, dimenticato per sette ore sulla barella del Pronto soccorso
di Lucia PEZZUTO
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Sabato 31 Luglio 2021, 13:45 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:33

BRINDISI - Colto da malore, sarebbe rimasto per sette ore su una barella con i sintomi dell’infarto, “parcheggiato” al Pronto soccorso ma senza che la sua presenza fosse mai stata registrata. Sfortunato protagonista un giovane fotoreporter di San Vito. Accompagnato d’urgenza al pronto soccorso dell'ospedale “Perrino” con una ambulanza del 118 con gravi disfunzioni cardiache, il giovane racconta di aver atteso per sette ore su di una barella per poi scoprire che non era stata fatta l’accettazione e di conseguenza non era stato registrato. Un calvario iniziato nel pomeriggio di ieri, alle 14.30. Il ragazzo era nella sua casa di San Vito dei Normanni quando si è accorto di aver perso il controllo totale di braccia e gambe e non riusciva a parlare. I famigliari hanno così subito chiamato l’ambulanza del 118. Gli operatori sanitari una volta giunti sul posto hanno eseguito l’elettrocardiogramma ma non essendo presente un medico hanno inviato in tempo reale i risultati all’ospedale di Bari. Da qui il cardiologo, notando una anomalia nel referto, ha subito consigliato il trasferimento d’urgenza presso l’ospedale Perrino di Brindisi per ulteriori accertamenti. Giuseppe, così si chiama il giovane fotoreporter, una volta arrivato all’ingresso del nosocomio brindisino è stato sottoposto ad un primo tampone per il Covid, così come prevede la procedura.

L'attesa

E qui l'odissea. Dapprima il protocollo anticovid, con il test ripetuto due volte per via di un problema tecnico. Una volta accertata finalmente la negatività al Covid, il fotoreporter è stato portato all’interno del pronto soccorso e lasciato sulla barella. E lì ci è rimasto per sette ore senza essere sottoposto ad alcuna visita o analisi sino a quando intorno alle 23 ha deciso di chiamare sua cognata e andare via dall’ospedale. Mentre lasciava il pronto soccorso, convinto di dover comunicare la sua decisione al personale sanitario, ha scoperto che non esisteva alcun documento d’ingresso relativo al suo nome: in buona sostanza avevano dimenticato di registrarlo. A quel punto Giuseppe ha deciso di raggiungere l’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana dove i medici leggendo il referto dell’elettrocardiogramma si sono allarmati ed hanno sottoposto il giovane a tutti gli accertamenti del caso.

I medici hanno diagnosticato un “blocco di branca sinistra”,  una anormalità della conduzione cardiaca. “Ho avuto paura- dice Giuseppe- sono stato lasciato su di una barella per tante ore senza sapere cosa mi stesse succedendo. Intorno a me nonostante medici, infermieri ed operatori sanitari andassero avanti e indietro freneticamente la gente si lamentava e chiedeva aiuto. Ieri al pronto soccorso di Brindisi era l’inferno. Mi sarebbe potuto accadere di tutto ma nessuno se ne sarebbe accorto perché di fatto il mio ingresso non era stato neppure registrato”.

Nel pomeriggio la risposta e i chiarimenti dell'Asl: "Il paziente è giunto al Perrino ed è stato registrato alle 16.05 del 30 luglio, come attesta il verbale di Pronto soccorso redatto al suo arrivo.  L'attesa è stata determinata anche da un iperafflusso di  codici rossi e arancioni che ha rallentato le attività, ma il ritardo nella presa in carico del paziente è oggetto di una attenta valutazione da parte della direzione del Pronto soccorso, utile a evitare il ripetersi di episodi analoghi. Tuttavia, durante il periodo di permanenza in reparto il paziente è sempre stato sotto sorveglianza da parte degli infermieri in servizio, come si evince dalla scheda infermieristica associata al verbale".

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