Cis, i progetti che candida il Comune di Brindisi

Il Castello Alfonsino
Il Castello Alfonsino
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:03

Scadono domani i termini, fissati dal ministro per il Sud Mara Carfagna, per la presentazione delle schede dei progetti da inserire all’interno del Contratto istituzionale di sviluppo per Brindisi, Lecce e la costa adriatica. Il cammino, fermo da molti mesi, è ripreso nello scorso mese di gennaio. Dopo un primo incontro preliminare con i sindaci di Brindisi e Lecce Riccardo Rossi e Carlo Salvemini, il ministro Carfagna ha stabilito il nuovo “quadro” all’interno del quale inserire il Cis, ovvero la valorizzazione del tratto di litorale adriatico che va da Fasano fino a Santa Maria di Leuca.

L'iter negli ultimi anni

Un’idea molto differente rispetto a quella dei precedenti ministri. Il Cis, infatti, ha mosso i primi passi quando alla guida del ministero per il Sud (del governo Conte 1) c’era la pentastellata Barbara Lezzi. Inizialmente, il Contratto avrebbe dovuto coinvolgere esclusivamente i due capoluoghi. Dopo la caduta del governo, con il Conte 2 a gestire il Cis è arrivato il ministro Giuseppe Provenzano che, insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mario Turco, aveva un’idea molto diversa, ovvero coinvolgere sì i due capoluoghi ma anche i territori “cerniera”, ovvero quelli compresi tra Brindisi e Lecce. E così, è iniziato un nuovo percorso, con il coinvolgimento di altri Comuni. Percorso interrottosi con la caduta del governo Conte 2. Con l’arrivo di Mario Draghi alla presidenza del Consiglio e della Carfagna come ministro per il Sud, tuttavia, le cose sembravano essersi arenate ma, come sottolineato dal deputato e commissario regionale di Forza Italia Mauro D’Attis che ha contribuito alla ripartenza del Cis, solo perché le risorse del Fondo di sviluppo e coesione erano esaurite. Una volta rimpinguato il capitolo, il percorso del Contratto è ripartito. Con una visione ancora diversa rispetto a quella passata, ovvero il focus sul recupero e sulla valorizzazione in termini turistici della costa.

I progetti

Per quanto riguarda Brindisi, saranno quattro i progetti candidati. Si parte da quello per il contrasto dell’erosione costiera che prevede la realizzazione di circa 60 dighe a scogliera, distanziate e sommerse, lungo tutto il tratto di mare compreso tra Torre Guaceto e punta Penne. Un intervento che, da solo, vale poco meno di 16 milioni di euro. Che tuttavia potrebbero arrivare fino a 50 con gli altri interventi previsti per il litorale nord: arretramento della strada litoranea verso l’interno, trasformazione dell’attuale strada in “viabilità dolce” e la realizzazione di parcheggi al servizio delle spiagge.
Il secondo è quello che riguarda l’isola di Sant’Andrea, che diventerà un’area dedicata alla ricettività ed ai servizi collegati al turismo ed al mare. «Quello che oggi - spiega l’assessore al Turismo Emma Taveri - è di fatto un detrattore, una importante area di accesso al castello Alfonsino in totale degrado, sarà riqualificata senza aggiungere cubature ma valorizzando gli edifici esistenti per creare ricettività e servizi che possano integrare l’offerta del castello. Immaginiamo di creare camere e alloggi per target particolari come i nomadi digitali, incentivando le visite grazie ad una struttura nuova in una location particolare, qualcosa che faccia parlare di Brindisi».
Diverso invece l’utilizzo previsto per l’ex collegio navale “Tommaseo”, destinato a diventare una “Smart Seaty” nel cuore di Brindisi. «Un polo - prosegue - dell’innovazione legata al mare, con spazi da dedicare alla formazione di alto livello su temi come la “blue economy”, la nautica, la tecnologia digitale ed il design sempre legati al mare. Un polo che genera valore in termini di progetti, di formazione e che sia anche un attrattore grazie ad un incubatore di startup. A questo si aggiungono uno spazio congressi, una foresteria, servizi di ristorazione e bistrot». Entrambi gli interventi saranno progettati nel dettaglio grazie a due concorsi internazionali.
A questi progetti si aggiunge la ristrutturazione della ex forestale, accanto all’ex collegio navale, destinata a diventare un laboratorio di biologia marina. «Oltre a queste schede - conclude l’assessore - aggiungeremo anche le proposte già candidate al Pnrr come l’area per il glamping, il molo catene, la caserma Carafa, potenziando i progetti in modo da avere maggiore dotazione per realizzarli.

Il tutto sulla base di una strategia unica che è quella di creare nuovi attrattori legati al mare».

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