Cinquanta i crociferi in corteo cittadino: riecco i pappamusci

Cinquanta i crociferi in corteo cittadino: riecco i pappamusci
di Gianni CANNALIRE
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Giovedì 14 Aprile 2022, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 09:23

Oggi a Francavilla Fontana è il giorno dei pellegrini incappucciati, ovvero dei Pappamusci, figure centrali, uniche e singolari, delle celebrazioni pasquali di tutto il brindisino e non solo a cura della confraternita del Carmine. Questa sera, a partire dalle 19.30 coppie di confratelli incappucciati, gli iscritti sono un centinaio, ad intervalli prestabiliti, usciranno dalla sagrestia per effettuare il pellegrinaggio verso le chiese dove sono allestiti gli altari della Reposizione, comunemente chiamati Sepolcri.

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I Pappamusci


Chi sono i pappamusci? «Sono fedeli come ha spiegato nel 2019 il vescovo di Oria monsignor Vincenzo Pisanello - che, scalzi e incappucciati, a partire dalla sera del Giovedì Santo, percorrono le vie della città per vivere un'esperienza di penitenza e di richiesta di perdono per i propri peccati, intendendo anche partecipare alle sofferenze del Signore.

Pur non essendo immune da una nota di folclore, tale esperienza deve essere intesa nel suo significato originario: appunto quello penitenziale».

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Come da tradizione i pappamusci saranno in processione fino a tarda notte, per poi riprendere il cammino domani mattina fino al primissimo pomeriggio. In piazza Umberto I, sotto i porticati, coppie di musicanti saluteranno questa sera e domani il passaggio di ciascuna coppia con una nenia funebre. È questo uno dei momenti più carichi di commozione. Tante sono le ragioni che spingono persone di ogni età a compiere questo pellegrinaggio lungo un percorso che si ripete nel tempo. Una volta i pappamusci appartenevano tutti alla confraternita del Carmine. Ora qualsiasi cittadino, dietro regolare iscrizione, può vivere quell'esperienza di penitenza.


I pappamusci escono a coppia, scalzi, con un camice bianco ricamato, con lo scapolare marrone recante la scritta Decor Carmeli, con il cappuccio, mozzetta color panna, un cappello di pellegrino, bordone in mano e rosario nell'altra. Camminano in maniera lenta lungo le strade incuranti del freddo o della pioggia. Ogni coppia effettua un solo giro. Davanti al Sepolcro allestito nelle chiese si fermano in ginocchio a pregare e rimangono in quella posizione fino all'arrivo di un'altra coppia che, battendo il bordone sul pavimento, annunziano la loro visita. In quel preciso istante le due coppie si mettono una di fronte all'altra e si salutano incrociando le braccia. I pappamusci testimoniano il forte radicamento dei francavillesi verso questo rito che si sovrappone ad altrettanti forti elementi ideologici e di grande emotività, tutti presenti nei riti della Passione di Cristo.

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Domani, ad attirare l'attenzione di quanti assisteranno alla processione dei Misteri saranno una cinquantina di crociferi, la cui identità non viene mai rivelata, ma è solo nota alle autorità militari e alla congrega della Morte. Sono dei penitenti scalzi e incappucciati che seguono la statua della Cascata, un'opera dello statuario francavillese Pietro Paolo Pinca che rappresenta una delle cadute di Gesù. Ognuno di essi trascinerà pesanti travi, detti li trai, a forma di croce. Il passaggio della lunga processione e degli stessi penitenti per le vie cittadine è guidato dal suono del battaglino, ovvero la trenula. Questi crociferi al pari dei pappamusci della Congrega del Carmine compiono un atto di fede, un voto da adempiere negli anni. Infatti sulle croci vengono scolpite le varie annate della loro partecipazione ai Misteri. Diretta televisiva oggi e domani dalle 19.30 su Antenna Sud Extra (canale 92).
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