Amministrative, il centrodestra a Brindisi porta al tavolo delle trattative il nome di Marchionna mentre Fratelli d'Italia rischia la spaccatura

Giuseppe Marchionna
Giuseppe Marchionna
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Martedì 7 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:29

Arrivano le prime, prudenti conferme ufficiali sulla disponibilità di Giuseppe Marchionna a candidarsi come sindaco di Brindisi per la coalizione di centrodestra. Il suo nome, infatti, è effettivamente nella rosa di quelli che finiranno sui tavoli di coalizione, a livello cittadino e provinciale, già nei prossimi giorni.

Il ringraziamento per la disponibilità e la valutazione degli altri nomi

A confermarlo è il coordinatore provinciale di Idea Claudio Niccoli. «Siamo contenti - commenta infatti - che questo nominativo sia sul tavolo perché è garanzia di competenza, capacità e affidabilità. Una candidatura di spessore. Ringraziamo lui, perché se offre la propria disponibilità per il centrodestra è un fatto positivo, come tutti gli altri nomi di professionisti usciti nei giorni scorsi e che hanno offerto la loro disponibilità a candidarsi o sono stati presi in considerazione avendo peculiarità e capacità importanti e che intendono misurarsi in questa competizione. Nomi che saranno vagliati collegialmente. La disponibilità di Marchionna, infatti, esattamente come quelle degli altri, sarà oggetto di discussione sui tavoli previsti, a livello cittadino e provinciale. Le scelte saranno fatte su base politica e non di natura personale. E, soprattutto, con l’unico obiettivo dell’unità del centrodestra».

Le questioni interne ancora da chiarire e l'obiettivo dell'unità

In questo senso, le difficoltà principali al momento sembrano quelle con Fratelli d’Italia, i cui vertici cittadini hanno sempre apertamente sostenuto la candidatura di Massimiliano Oggiano. Eppure, nelle parole del commissario cittadino Cesare Mevoli si intravedono perfino possibili passi indietro, nel caso in cui i livelli superiori del partito dovessero richiedere il sacrificio di un passo indietro rispetto alle legittime ambizioni. Qualche difficoltà ci sarebbe con la parte più “civica” del centrodestra, che puntava molto sul nome di Carmela Lo Martire. Ipotesi che non avrebbe raccolto il cento per cento delle adesioni da parte dell’intera coalizione. Da qui, come lascia intendere Niccoli, la necessità di portare tutti questi, e magari anche altri, nomi di possibili candidati per raggiungere un accordo che mantenga l’unità del centrodestra, obiettivo principale da raggiungere se davvero si vuole avere un’opportunità di vincere le elezioni amministrative.

Il tentativo di allargare la coalizione e l'incognita dei possibili nuovi alleati

L’altra incognita, per il momento difficile da chiarire, è quella del ruolo del cosiddetto “Terzo polo brindisino”. Da un lato, infatti, il nome di un socialista storico come quello di Marchionna potrebbe convincere il consigliere e coordinatore regionale di Azione Fabiano Amati e dunque il partito di Carlo Calenda e Italia Viva. Ma a questi ci sono da aggiungere, almeno in teoria, il Partito Repubblicano di Gabriele Antonino e del padre Giovanni ed altre realtà civiche come Brindisi a colori, Casa dei liberali e Progetto Brindisi degli ex 5 Stelle Gianluca Serra e Tiziana Motolese. Vale a dire la coalizione “Brindisi al Centro”, la cui posizione è ancora da chiarire.
Da questa si sarebbe allontanato invece, secondo le ultime indiscrezioni, il Movimento Regione Salento di Pasquale Luperti e Pino Roma.

Anche se non è da escludere che, in caso di un eventuale passo indietro, il Mrs possa rientrare “dalla finestra” entrando direttamente nella coalizione di centrodestra, in considerazione del fatto che a livello regionale il movimento di Paolo Pagliaro è organico proprio al centrodestra.

Lo scontro tra le due anime di Fratelli d'Italia

Le frizioni interne a Fratelli d'Italia, sottolinea dal canto suo il commissario cittadino Cesare Mevoli, non avrebbero nulla di politico ma sarebbero solo  «questioni personali, delle quali non mi curo e non mi preoccupo». Proprio la testa di Mevoli è stata richiesta nei giorni scorsi dalla presidente del circolo “Atreju” Barbara Carotenuto al coordinatore provinciale Luigi Caroli. Proprio Carotenuto, tra l’altro, contesta la costituzione, ritenuta illegittima, di altri tre circoli di Fratelli d’Italia a Brindisi. Si tratta, in particolare, dei circoli “Brundisium” (250 tesserati), “Cantieri sociali” (120 tesserati) e “Tuturano” (30 tesserati). Numeri a fronte dei quali (Atreju dovrebbe contare su 105 tesserati) Roberto Quarta, tra i fondatori del circolo “Atreju”, va al contrattacco: «Alla compravendita di tessere noi rispondiamo con adesioni sincere di uomini e donne pronti ad essere parte attiva di un progetto», scrive su Facebook.

La candidatura di Oggiano ed il possibile passo indietro 

Dal canto suo, Mevoli, che sottolinea di godere della piena fiducia dei vertici di partito, pur ribadendo la stima nei confronti della persona e dell’uomo politico Marchionna, precisa che «il tavolo dei coordinatori cittadini del centrodestra, incontratosi recentemente, non si è assolutamente avventurato su nomi da proporre ne tantomeno da discutere, ma esclusivamente sulla volontà di procedere uniti e compatti nel tentativo di riconquistare palazzo di città, anche eventualmente allargando i confini della coalizione a quanti in buona fede si dichiarino alternativi al centrosinistra». Su nome e possibili alleanze, il commissario cittadino di Fratelli d’Italia è chiaro e non si tira indietro. «Sono uomo di parola - rivendica - e di partito: ho preso un impegno con Massimiliano Oggiano nel sostenere la sua disponibilità a candidarsi, ed ho preso un impegno con gli amici di “Brindisi al centro” nel sostenere la loro volontà di esserci accanto alle prossime amministrative, e tutte e due le cose intendo continuare a sostenere sin dove mi sarà consentito di farlo. Ma sono uomo di partito, e so che vi sono ruoli che non devono mai sovrapporsi, e rispettoso degli stessi, so che le mie convinzioni devono sempre fare il paio con quelle degli altri, e che in presenza di ordini superiori arriva il momento in cui ci si deve fermare. Ad oggi la discussione sul tavolo cittadino deve ancora iniziare, vedo solo illazioni di stampa e un gran vociare».

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