Villa devastata dal catrame: ignoti hanno danneggiato facciata, piazzale e piscina

Villa devastata dal catrame: ignoti hanno danneggiato facciata, piazzale e piscina
di Maria GIOIA
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Venerdì 1 Luglio 2022, 21:16 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 09:39

Catrame. Catrame ovunque. Sulle facciate esterne di casa, sul piazzale. Persino in piscina: lo specchio d’acqua limpida immerso nella rigogliosa e calda campagna pugliese si è trasformato in un pozzo torbido. Questo quanto riportano le foto dei danni creati da vandali ignoti nella villa, situata in contrada Scuole Pie a Ceglie Messapica, di proprietà di Michela Codel Colafrancesco, italiana residente negli Stati Uniti con suo marito. Gli scatti sono stati inviati alla donna, che al momento si trova nel New Jersey, da amici cegliesi. Una volta informata, la malcapitata ha segnalato l’accaduto al sindaco, Angelo Palmisano, e dato mandato al suo avvocato di presentare denuncia ai carabinieri.

I proprietari

Nel 2006 i coniugi Codel hanno acquistato la villa immersa nell’agro di Ceglie per trasformarla nella meta delle vacanze di famiglia, un premio da concedersi ogni anno in estate dopo tanto lavoro e sacrifici. 
In sedici anni hanno effettuato degli interventi di ristrutturazione, affidandosi a professionisti e ditte locali.

Poi, all’improvviso, è arrivata una brutta sorpresa: l’altro giorno hanno appreso che la casa era stata presa di mira da vandali e imbrattata con grandi quantità di catrame. La vicenda ha sconvolto profondamente Michela Codel che, nonostante l’enorme danno subìto e la rabbia provata in questi giorni, non si è tirata indietro. Anzi. Lei ha deciso di non fuggire dalla Puglia. Ha deciso di continuare ad amarla, pur mettendo in guardia le persone del posto sugli effetti negativi che storie come la sua possono provocare in chi vorrebbe o decide di investire sul territorio.

 


«Abbiamo casa a Ceglie, ci veniamo d’estate per riposare, dopo un anno di lavoro stressante. Mio marito è cardiologo e, come tutti i suoi colleghi negli Stati Uniti e nel mondo, ha bisogno di staccare da questa professione a volte molto dura. Ceglie è il nostro “reward”. Siamo felici nella campagna salentina, ma il 27 giugno scorso nella nostra casa in Edgewater ci siamo svegliati con notizie terribili arrivate dall’Italia. Ignoti hanno sparso catrame sulle pareti esterne della nostra casa a Ceglie, sul piazzale. Dappertutto. Peccato, perché amiamo la Puglia e io mi sento pugliese come lo era mio padre. Gli ignoti, che ce l’hanno con noi, con questo gesto di rabbia da malvagi e codardi distruggono la vostra Puglia», si è sfogata.
E ha aggiunto di aver contattato Palmisano: «Il sindaco di Ceglie ci ha risposto “Mi dispiace per quello che è successo. Ha ragione, queste cose fanno male, ma non è un problema che ha facile soluzione”. Ha ragione signor sindaco, ma vorrei che il sospetto e i suoi complici vengano a sapere che il male che si semina un giorno sarà restituito dalla mano divina. Ho inviato le foto dei danni al sindaco via email e mi ha suggerito anche di sporgere denuncia ai carabinieri, cosa che ho fatto volentieri perché mio padre apparteneva all’arma e ho grande rispetto per loro». 

Denunciato l'atto vandalico


Nelle scorse ore, quindi, l’avvocato di fiducia dei Codel ha denunciato l’atto vandalico. Sull’identità dei responsabili ci sono solo dei sospetti, che restano tali. E, purtroppo, la struttura non è dotata di un impianto di videosorveglianza che i coniugi pensavano di installare ad agosto, durante le ferie. Per adesso, le indagini sono in corso. 
Intanto, sono numerosi gli attestati di vicinanza giunti alla famiglia colpita. «Noi abbiamo comprato casa nel 2006 e piano piano abbiamo fatto degli interventi per migliorarla, cercando sempre di dare lavoro a persone pugliesi. Abbiamo tanti amici a Ceglie che in questi giorni ci hanno espresso la loro solidarietà. E il responsabile della ditta che ci sta seguendo ci ha detto “Tranquilla, Michela! Renderemo la tua casa più bella di prima”», ha confidato Michela Codel senza riuscire a trattenere le lacrime. Poi, non ha nascosto il suo timore: «Un atto come quello commesso nei nostri confronti è generato da follia. E tutto questo mi preoccupa».
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