Faccia a faccia con il premio Oscar Paul Haggis: la donna conferma la violenza sessuale. I legali del regista chiedono la scarcerazione

Faccia a faccia con il premio Oscar Paul Haggis: la donna conferma la violenza sessuale. I legali del regista chiedono la scarcerazione
di Roberta GRASSI
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Giovedì 30 Giugno 2022, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 16:19

Lungo, lunghissimo faccia a faccia tra il premio Oscar, Paul Haggis, e la donna inglese che lo accusa di averla violentata. È durata per ore, fino a tarda sera, l’udienza per l’incidente probatorio che è iniziata nel pomeriggio di ieri, alle tre, al Tribunale di Brindisi
Dinanzi al gip Vilma Gilli, è comparsa M, la 28enne che al fianco dell’avvocato Claudio Strata, di Torino, ha risposto alle domande dell’accusa e al controesame della difesa. L’incidente probatorio altro non è che un’anticipazione della prova che si acquisisce solitamente durante il processo, un modo per “congelare” alcune circostanze, nella convinzione che tempo o influenze possano deteriorarne il ricordo o il racconto. 

L'avvocato della 28enne

Al termine di otto ore di confronto, l'avvocato torinese Claudio Strata che difense la 28enne ha riferito che la sua assistita «ha confermato senza esitazioni e incertezze il contenuto della denuncia e crediamo che le risposte fornite alle tantissime domande abbiano chiarito tutti i dubbi.

Siamo solo all'inizio di un lungo percorso e attendiamo fiduciosi. Ha chiesto un paio di volte di sospendere il confronto per avere un momento di riposo. Haggis era presente, ha seguito con attenzione e preso appunti sulle dichiarazioni fornite dalla ragazza, avrà modo di riflettere ed eventualmente replicare».

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La difesa di Haggis

«Secondo noi - ha detto invece Michele Laforgia, penalista che difende il regista premio Oscar - alcune cose sono state chiarite, altre probailmente lo saranno nei prossimi giorni. Quel che è certo è che, anche dopo l'esame della persona offesa, Haggis si dichiara completamente innocente. Siamo fiduciosi di potergli restituire in tempi brevi la libertà: abbiamo anticipato la richiesta di scarcerazione, che presenteremo subito». Sulle dichiarazioni fornite davanti al gip dalla 28enne, l'avvocato Laforgia ha poi aggiunto: «Il punto non è se si sia contraddetta o meno, il punto è che le cose che ha detto, a mio avviso, sono illuminanti della sua reale caratura».

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L'arrivo in tribunale della donna che accusa Haggis

M. è arrivata al palazzo di giustizia di Brindisi molto in anticipo, per sfuggire ai giornalisti. Ha raggiunto la sala al primo piano del palazzo della procura, dove si trovano le aule di udienza del gip. Dopo di lei, è stata la volta di Paul Haggis, 70enne canadese che si trova agli arresti domiciliari a Ostuni dal 19 giugno. Era stato inizialmente sottoposto a fermo da parte della procura, il provvedimento non è stato convalidato ma dopo l’interrogatorio il giudice ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare ritenendo concreto il pericolo di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato, considerata la pendenza di una causa civile negli Stati Uniti. 
Risponde di violenza sessuale e lesioni. Haggis è sceso dall’auto del difensore, Michele Laforgia,e al suo fianco ha percorso via Lanzellotti fino all’ingresso del palazzo. Ha attraversato il metal detector rispondendo più volte in italiano: «Grazie» alle guardie giurate che con garbo gli hanno chiesto di verificare, come avviene per prassi e per tutti, cosa ci fosse all’interno del suo zainetto nero. Qualche effetto personale, un pacchetto di sigarette. 
Poi, dalla scala posteriore, si è recato nell’aula di udienza che è stata sostituita con la bunker per motivi legati al funzionamento dell’impianto di condizionamento. 
Ore e ore. La Squadra mobile in aula. Al banco dell’accusa il pm Livia Orlando. La versione dei fatti è stata resa, ripetuta, tradotta. Ci sono state diverse pause, ma si è deciso di andare avanti a oltranza e non rinviare l’udienza per portarla a compimento. 

Il regista


Haggis lì, seduto, di fronte alla ragazza che ha fornito agli investigatori un racconto dettagliato delle notti trascorse con la celebrità che, carica di ammirazione, aveva raggiunto a Ostuni dove stava per iniziare l’Allora Fest. 
Sono tre gli episodi di abuso che vengono contestati. «Il racconto della persona offesa, mette in evidenza - scrive il gip - tre specifici episodi di presunta violenza sessuale: il primo all’arrivo in albergo, in cui avrebbe rifiutato le avance dell’indagato rappresentandogli di non volere consumare rapporti sessuali, anche per via del ciclo mestruale in corso. Il secondo episodio si sarebbe consumato nel pomeriggio del 12 giugno». Da qui ne sarebbe scaturita la necessità di ricorrere alle cure del Pronto soccorso, per un problema intimo. «Il terzo episodio - ricostruiscono i magistrati - sarebbe accaduto nella notte del 14 giugno, quando mentre dormiva la donna veniva risvegliata da forti dolori». Di tutt’altro tenore il racconto di Haggis che si professa innocente. Non si esclude che ora, eliminato il pericolo di inquinamento probatorio, la difesa possa tornare a chiederne la scarcerazione. 

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