Case popolari, pronta la graduatoria: 416 richieste, ma pochi alloggi

Case popolari, pronta la graduatoria: 416 richieste, ma pochi alloggi
di Lucia PEZZUTO
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Sabato 18 Gennaio 2020, 09:05
Alloggi popolari: il Comune di Brindisi chiude la graduatoria per gli aventi diritto, 416 le domande accolte, 60 quelle respinte. Il sindaco Riccardo Rossi rivendica: «Abbiamo ripristinato la legalità». I brindisini hanno dovuto attendere tre anni, ma finalmente il Comune è pronto con la nuova graduatoria per l'assegnazione degli alloggi popolari. Erano ben 476 le famiglie che avevo presentato domanda, ma quelle accolte sono state 416 mentre quelle respinte 60. La procedura è stata lenta e complessa.

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Il sindaco Rossi ha spiegato ieri che la graduatoria è stata stilata sulla base di criteri che ripristinano, in qualche modo, la trasparenza e la legalità che per anni è mancata in quel settore. «Gli alloggi a disposizione - ha spiegato il primo cittadino - sono sia quelli di proprietà comunale che quelli Arca Nord Salento. Con questi appartamenti abbiamo un patrimonio considerevole che ora potranno essere assegnati attraverso questa graduatoria. La graduatoria era stata aperta nel 2016. Oggi sono 416 domande accolte, 60 escluse. La graduatoria rappresenta un ripristino delle regole certe sull'assegnazione degli alloggi. È importante questo perché finalmente abbiamo un unico strumento, la graduatoria, dove si sintetizza il reale stato del nucleo famigliare, in termini di numero, di età, di presenza di anziani e di disabili. Quel numerino che caratterizza ciascuno è la sintesi della reale situazione. Questo significa che la possibilità di assegnare un'abitazione secondo criteri meno oggettivi viene finalmente meno. Penso che tutti possono essere rassicurati rispetto a tutto quello che si dice sulle assegnazioni delle abitazioni e su quello che è stato fatto in passato. Ora, invece, sappiamo, che da oggi in poi l'assegnazione dell'alloggio popolare avverrà nella legalità e senza cercare il consenso elettorale».

La graduatoria così compilata sarà definitiva tra qualche settimana, dopo di che i cittadini avranno 60 giorni di tempo per presentare eventuali documenti e chiedere ulteriori verifiche sul loro stato. Quella dell'emergenza abitativa è da sempre per la città di Brindisi uno dei problemi più annosi e più complessi da risolvere. Eppure oggi l'amministrazione è ottimista rispetto al futuro. «La graduatoria definisce - aggiunge Rossi - anche una situazione di necessità, di emergenza abitativa. Perché quando occorre pianificare, anche con l'aiuto del governo o della Regione, la necessità di finanziamenti per l'edilizia residenziale pubblica, la prima cosa che chiedono è se abbiamo uno strumento, una graduatoria, che verifica l'emergenza abitativa. Ora ce l'abbiamo ed è la graduatoria. A partire dai prossimi mesi, proprio in base alla graduatoria, il Comune potrà pianificare la richiesta di finanziamenti».

La richiesta di fondi e la possibilità di realizzare nuovi alloggi potrebbe essere, effettivamente, una risposta. Perché a fronte delle richieste, 416 in tutto le domande accettate, e del patrimonio immobiliare, circa 2mila alloggi tra Comune e Arca Nord, di fatto la reale disponibilità di case popolari e praticamente nulla. Lo si intuisce nel momento in cui il Comune fa sapere di aver liberato dall'occupazione abusiva circa una trentina di appartamenti che tuttavia non saranno messi a disposizione di coloro che sono in graduatoria bensì dei cittadini che attualmente risiedono negli alloggi popolari al quartiere Paradiso dove Arca Nord sta eseguendo i lavori di ristrutturazione.

Nel giro di tre anni, a turnazione, queste persone saranno spostate nei trenta appartamenti liberati per poi rientrare a fine lavori nelle loro abitazioni. A questo si aggiunge poi anche il problema di Parco Bove, dove 25 famiglie aspettano da anni di poter essere trasferite in una abitazione dignitosa. A distanza di 60 anni le baracche sono ancora in piedi, non solo, essendo queste di proprietà comunale, l'amministrazione vi chiede anche il canone di locazione. A poca distanza da Parco Bove, tuttavia, sono in fase di ultimazione 50 alloggi popolari realizzati con finanziamenti regionali. Per anni si è detto che le 25 famiglie di Parco Bove sarebbero state spostate in queste nuove abitazioni ma di fatto permane un problema di assegnazione.

«Abbiamo lavorato - sottolinea l'assessore al Patrimonio e alla Casa Cristiano D'Errico - tra mille difficoltà. Noi siamo arrivati in un momento in cui l'ufficio era carente di risorse umane. Stiamo cercando di restituire legalità alle procedure. Stiamo cercando di dare trasparenza e stoppare questo andazzo che si è perpetrato per anni. Mancavano fascicoli, documenti, abbiamo scoperto che non c'era un vero e proprio censimento degli immobili comunali. È stato un lavoro complicato, io pensavo all'inizio di poter chiudere la graduatoria a dicembre 2018. Ma ci è voluto più di un anno. Ora il nostro impegno sarà quello di censire gli immobili e fare le dovute verifiche su chi veramente li occupa».
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