Voto di scambio al Comune? Il ministero dell'Interno ordina l'ispezione antimafia

Voto di scambio al Comune? Il ministero dell'Interno ordina l'ispezione antimafia
di Danilo SANTORO
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Martedì 23 Giugno 2020, 09:34
Commissione d'inchiesta al comune di Carovigno: dopo le indagini della Dda sulle presunte minacce ed il voto di scambio durante le elezioni del 2018, il Ministero dell'interno ha istituto un nucleo ispettivo, che opererà all'interno degli uffici comunali.
La notizia è stata confermata ieri anche da funzionari della Prefettura di Brindisi. Un lavoro di analisi della documentazione, che potrebbe durare fino a sei mesi, sulle ipotesi accusatorie degli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia in riferimento principalmente alla gestione delle aree parcheggio di Torre Guaceto. E' questo il nodo centrale dell'inchiesta condotta dal nucleo operativo dei carabinieri, che l'otto giugno scorso ha portato all'arresto di Andrea Saponaro. Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine l'uomo avrebbe nella primavera del 2018, portato avanti una serie di attività illecite, finalizzate alla vittoria dell'attuale sindaco Massimo Lanzilotti, con l'obiettivo poi, di ottenere presunte agevolazioni per l'iter autorizzativo nell'area parcheggio di Pennagrossa, nei pressi della riserva naturale. Accuse respinte dal primo cittadino, che risulta nel registro degli indagati. Ora però, anche il ministero dell' Interno vuole chiarire gli aspetti amministrativi dell'intera vicenda. Già nei giorni scorsi gli inquirenti hanno acquisito da Palazzo di Città delibere e determine degli ultimi cinque anni in merito agli atti che hanno interessato il rapporto tra comune e l'oasi naturale di Torre Guaceto, quindi anche prima dell'attuale amministrazione del sindaco Lanzilotti. Lo stesso primo cittadino ha commentato l'insediamento di ieri del nucleo ispettivo.

«Sono contento che la commissione possa visionare tutti gli atti prodotti dalla mia amministrazione in questi due anni. Sono consapevole di aver operato nel rispetto delle regole e della legge, insieme a tutta l'amministrazione comunale, e confido - si legge in una nota di Massimo Lanzilotti- nella celerità di questa indagine affinchè si possa fare chiarezza nel più breve tempo possibile». Il nucleo incaricato per la speciale commissione d'inchiesta è composto da tre membri, in rappresentanza di Prefettura, Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri. Ieri a margine dell'istituzione della commissione è giunta anche una nota della parlamentare dei Cinque Stelle, Anna Macina. «Il Ministero dell'Interno ha confermato l'invio di una commissione allo scopo di verificare, tramite un accesso ispettivo antimafia, l'eventuale presenza afferma la deputata del M5S- di collegamenti tra l'amministrazione locale e la criminalità organizzata e di conseguenti condizionamenti sull'attività amministrativa».

Un'inchiesta da parte dell'autorità giudiziaria iniziata oltre due anni fa, in corrispondenza della presentazione delle liste per le Comunali del 2018, come emerge dalla corposa ordinanza di 182 pagine, firmata dal Gip Simona Panzera. Nove gli indagati tra amministratori pubblici e persone ritenute vicino a Saponaro, e che secondo l'accusa avrebbe minacciato e promesso soldi in cambio di voti a favore della coalizione poi risultata vincente. «È in corso un'indagine e ci sono ancora molti punti oscuri su una vicenda che ha destato grande allarme e che potrebbe aver gravemente compromesso, se l'impianto accusatorio fosse confermato, la volontà popolare dei cittadini di Carovigno, condizionata presumibilmente da violenza e da compravendita di voti. Per questo motivo spiega la deputata brindisina- l'invio della commissione d'indagine da parte del Ministero è un'ottima notizia».

Forze dell'ordine che in queste ore stanno vagliando una serie di aspetti legati anche a recenti episodi, come l'intimidazione subita da uno dei 9 indagati: nei giorni scorsi sono state incendiate due auto all'imprenditore Vincenzo Iaia. «Ringrazio il consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle di Carovigno Salvatore Ancora, insieme al quale ho seguito attentamente il caso, e il prefetto di Brindisi, Umberto Guidato, che come di consueto conclude Anna Macina-è stato reattivo nel monitoraggio del territorio, anche relazionando prontamente al Ministero».
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