A Brindisi carenza di medici. Per l'Ordine pronto soccorso «a rischio di stop»

Il pronto soccorso dell'ospedale Perrino di Brindisi
Il pronto soccorso dell'ospedale Perrino di Brindisi
di Lucia PEZZUTO
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Giovedì 6 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:28

Carenza di medici e servizio a rischio interruzione. Sempre più in affanno i Pronto Soccorso della provincia brindisina. La carenza di organico incide sul servizio ed a breve potrebbe esserci un collasso delle strutture.

L'allerta dei camici bianchi

A lanciare l’allarme è l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia che in questi ultimi mesi più volte hanno interpellato l’Azienda Sanitaria Locale e la stessa Regione Puglia chiedendo una risposta risolutiva al problema. Gli ospedali di Ostuni, Francavilla Fontana e Brindisi sono in affanno da mesi oramai ma nessun provvedimento adottato ha sortito gli effetti sperati. Infatti la strategia di richiamare personale in quiescenza o di impiegare i medici specializzandi si è rivelata fallimentare. Solo alcuni medici, tra l’altro non ospedalieri, hanno risposto all’appello.

La situazione attuale e le previsioni

«Dai prossimi mesi- dice il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brindisi, Arturo Oliva - avremo il Pronto Soccorso di Ostuni con un medico in organico, il solo direttore, quello di Francavilla Fontana con soli due medici ed infine il Perrino di Brindisi con tre medici strutturati. E’ una situazione inaccettabile, qui si rischia l’interruzione del pubblico servizio. Ed il fatto grave è che non si intravedono soluzioni. Non solo, in questa situazione non è neppure possibile contare sul soccorso di medici provenienti da altri reparti, già in affanno, che in quel caso resterebbero scoperti». Attualmente all’appello della Regione per il Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi ha risposto solo un medico in pensione, tra l’altro di Medicina Generale. Mentre nessun medico specializzando si è fatto avanti. La situazione è critica, le liste di attesa si allungano così i tempi di risposta generando un malcontento nell’utenza e mettendo anche a rischio la qualità del servizio. Neppure la soluzione di spostare al bisogno medici da altri reparti è risultata idonea, visto che non essendoci turnazione gli stessi reparti potrebbero restare scoperti. Il problema è stato sollevato anche dagli stessi sindacati Aaroi-Emac, Federazione Cimo-Fesmed, Anaao-Assomed e Cgil, che lo scorso 5 settembre hanno proclamato lo stato d’agitazione, formalizzato tramite una nota inviata al prefetto di Brindisi, al presidente della Regione Puglia, all’assessore regionale alla Sanità e al direttore generale dell’Asl Brindisi.

Una nota con la quale si contestava «gli ordini di servizio selvaggi distribuiti a pioggia senza alcuna programmazione, nelle more di far fronte proprio alla emergenza dei Pronto Soccorso, che hanno coinvolto ogni sorta di medico, senza criterio e senza alcuna forma di dialogo preventivo». 

La richiesta di aiuto alla Prefettura

Una assenza di dialogo che i medici avrebbero riscontrato anche per la riorganizzazione dell’Uoc di Chirurgia Plastica e Uoc Centro Ustioni non scaturita, dicono, dalla regolare discussione sui tavoli di contrattazione aziendale. Ora alla luce di questo l’Ordine dei Medici ha deciso di chiedere un incontro urgente al Prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni. «È superfluo sottolineare- scrive Oliva nella missiva indirizzata al Prefetto- le gravissime ripercussioni sulla qualità delle cure nei confronti della cittadinanza con la concreta possibilità di un’interruzione di pubblico servizio, oltre a minare la stessa sicurezza dei pochissimi professionisti impegnati nei servizi».

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