Carabiniere ucciso, Ris al lavoro sul furgone

Carabiniere ucciso, Ris al lavoro sul furgone
di Alessandro CELLINI
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Giovedì 10 Giugno 2021, 21:38 - Ultimo aggiornamento: 22:08

Sei ore per cercare risposte, per individuare una traccia, per ricostruire una catena di eventi che potrebbero essersi svolti, in parte, anche in un furgone bianco, un Fiat Ducato di proprietà dei coniugi Michele Aportone e Rossella Manieri, 70 e 62 anni, di San Donaci, in provincia di Brindisi, indagati per l'omicidio del maresciallo dell’Arma Silvano Nestola, 46enne di Copertino. Sei ore: tanto è durata l’attività che oggi ha tenuto impegnati i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche di Bari (diramazione regionale del Reparto investigazioni scientifiche di Roma), sul piazzale della caserma dei carabinieri di San Donaci. Le attività si sono svolte alla presenza del legale della coppia, l’avvocato Francesca Conte (i due sono difesi anche dagli avvocati Giancarlo Vaglio e Ilario Manco) e del consulente di parte, l’ex generale in congedo dell’Arma Luciano Garofano, già comandante del Ris di Parma.

Le analisi

Gli esperti non hanno tralasciato alcun centimetro del furgone, sequestrato alla coppia, alla ricerca di tracce biologiche, di impronte ma anche di residui di polvere da sparo: una delle ipotesi, infatti, è che il killer, dopo aver freddato Nestola, possa aver utilizzato proprio il furgone per scappare dal luogo del delitto. Un’eventualità che non viene scartata. I carabinieri hanno preso le misure del vano posteriore e hanno scattato una serie di foto. Il tutto andrà a comporre un corposo fascicolo fatto di dati tecnici, immagini, reperti, che sarà analizzato a Roma. I tempi per ottenere le prime risposte saranno relativamente brevi: due, forse tre settimane. Dopodiché il quadro sarà un po’ più chiaro, anche alla luce dei risultati sulle analisi di altri reperti, in particolare i fucili sequestrati alla coppia, che saranno comparati con i bossoli recuperati sul luogo dell’omicidio: si tratta di un fucile semiautomatico e una doppietta calibro 12 sequestrati ai coniugi la mattina del 4 maggio, quando vennero convocati in caserma con la figlia e l’ex genero. Nestola fu ucciso con quattro colpi di fucile da caccia dello stesso calibro.

Tre colpi a pallini ed uno a pallettoni esplosi - fu questa la valutazione degli esperti - propriocon un comune fucile da caccia.

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