Colpito da un proiettile vagante: due condannati per la morte del capitano Ruello

Il capitano Gianbruno Ruello
Il capitano Gianbruno Ruello
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Venerdì 29 Aprile 2022, 19:45 - Ultimo aggiornamento: 19:58

Il Tribunale di Brindisi ha condannato due persone per la morte del capitano dei carabinieri Gianbruno Ruello, avvenuta in seguito una gara di tiro dinamico che si disputò ad Oria il 28 maggio del 2016, in un poligono.  L’ufficiale dell’Arma, colpito alla nuca da un proiettile vagante, morì il giorno dopo in ospedale al “Perrino” di Brindisi. I fatti si verificarono al Dynamic Shooting Club Federico II di Oria.

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La sentenza

Sono stati condannati per “cooperazione in omicidio colposo” Francesco De Pace (un anno e otto mesi), presidente dell’associazione sportiva Asd Dynamic Shooting Club Federico II, ed uno dei tre consiglieri imputati Francesco Tancredi (un anno e tre mesi). Per entrambi pena sospesa. Sono, invece, cinque le assoluzioni disposte dal giudice del Tribunale di Brindisi Simone Orazio. Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Raffaele Casto, aveva rilevato una carenza di sicurezza nella gara. In particolare ricostruendo tutte le fasi della vicenda, la pallottola avrebbe centrato dapprima il bersaglio, una sagoma in cartone. Poi però sarebbe finita su uno pneumatico posizionato come protezione, colpendo infine in pieno il militare nella zona posteriore della testa, vicino all’orecchio: Ruello era arbitro di gara in quella competizione. Il proiettile vagante di un concorrente partì da una pistola Glock 9x21 semiautomatica. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana e della stazione di Oria. Ruello, 48 anni originario di Taranto, era stato in servizio per anni al Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, per poi essere trasferito a Bari, come capo sezione operativa dell’ufficio Oaio.

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