Busto del generale fascista da collocare in piazza: è lite

Busto del generale fascista da collocare in piazza: è lite
di Tranquillino CAVALLO
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Sabato 14 Dicembre 2019, 11:08
La decisione dell'attuale Amministrazione comunale di Mesagne di collocare il busto dell'ultimo maresciallo d'Italia, Giovanni Messe, deceduto in Roma il 18 dicembre 1968, in una delle piazze cittadine ha fermato l'orologio della storia e ha fatto emergere antichi e nuovi nervi scoperti nella comunità cittadina, come del resto in gran parte dell'Italia, dove non sono ancora stati fatti del tutto i conti con il passato dell'ufficiale mesagnese ritenuto devoto al re, ma al servizio del Duce. Ed è bastato, infatti, che si nominasse un comitato civico per decidere la collocazione del monumento per creare in città un clima di fibrillazione. E' bastato che emergesse, in alcuni interventi epistolari, che la figura del generale non è ancora del tutto conosciuta nel periodo dall'8 settembre, data in cui l'Italia ha firmato l'Armistizio, che è successo un putiferio.
Non ultimo quello dell'Anpi che ha invitato l'Amministrazione comunale a soprassedere a tale iniziativa. C'è anche chi teme che la collocazione del busto possa far nascere problemi di ordine pubblico e vandalismo. In molti, studiosi e cittadini, sono convinti che l'argomento della posa del busto bronzeo vada preceduta da convegni storici in cui continuare ad analizzare la figura di Giovanni Messe sia sotto l'aspetto del soldato sia sotto quello di politico. Coadiuvandosi nella ricerca con nuove fonti, di prima mano, da richiedere agli archivi storici britannici ed americani. Tuttavia, un dubbio sul frettoloso cronoprogramma della posa potrebbe essere sorto anche in qualche intellettuale del comitato civico, nominato dal Comune, che ha dato il benestare consuntivo per collocare la statua.
Intanto, il prossimo 19 dicembre i capigruppo consiliari saranno chiamati a discutere sull'argomento della collocazione del busto bronzeo del Messe, realizzato 51 anni fa, e mai posato a causa della profonda frattura presente in città, ieri come oggi, tra coloro che sono a favore e coloro i quali preferirebbero che il buso rimanesse nello studio del nipote Giuseppe. Lunedì 30 dicembre il Consiglio comunale varerà definitivamente la decisione e il luogo della collocazione. Presumibilmente sarà in una piccola aiuola di piazza dei Commestibili, giusto per dire che lì è stato individuato il luogo idoneo, l'area attigua sarà intitolata al maresciallo d'Italia Giovanni Messe.
La maggioranza di governo, infatti, è coesa su tale decisione pur in molti non conoscendo chi è stato Giovanni Messe. La notizia apparsa in queste ore, che annuncia la decisione dell'Amministrazione Comunale di deporre il busto del Generale Messe in una parte di Piazza Commestibili, trova la sezione E. Santacesaria di Mesagne e il Comitato Provinciale dell' Anpi  di Brindisi contrari, considerando l'iniziativa inopportuna e discutibile, è scritto in una nota diramata dall'Associazione nazionale partigiani d'Italia. L'associazione ha, inoltre, fatto notare come non sono mai state chiarite le posizioni assunte dal maresciallo di nomina mussoliniana dopo l'armistizio e per tutta la fase delicata che dalla guerra di Liberazione, portò alla costruzione della Repubblica.  
La sezione Anpi  di Mesagne  dopo un'approfondita discussione,  esprime contrarietà per ogni iniziativa pubblica tesa ad esaltarne la figura senza una discussione e un deliberato unanime del massimo organo di rappresentanza istituzionale quale è il Consiglio comunale. L'Anpi  di Mesagne e il Comitato Provinciale dell' Anpi  di Brindisi  ribadiscono  la necessita di  soprassedere su una vicenda che in oltre 50 anni non ha mai trovato  unità di intenti tra le forze politiche. L'associazione ha tenuto a precisare che, in questo clima politico e sociale, lo sforzo di tutte le forze politiche e delle istituzioni deve essere quello di tenere alta la tensione unitaria sul valore dell'antifascismo e della difesa della Costituzione.
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