Brindisi, attesa per l'autopsia sul corpo di Giampiero, assassinato a soli 19 anni​

Brindisi, attesa per l'autopsia sul corpo di Giampiero, assassinato a soli 19 anni
di Salvatore MORELLI
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Domenica 15 Settembre 2019, 19:50 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 14:50

Perquisizioni di appartamenti, auto, casolari e ruderi di campagna, e poi contatti molto stretti con amici e parenti del 19enne Giampiero Carvone. Un intero quartiere, il Perrino, vive da cinque giorni sotto stretta osservazione dopo l'omicidio di questo giovane, freddato con un colpo di pistola la notte del 10 settembre in via Tevere, sotto il portone di casa.
Agguato nella notte: ragazzo di 19 anni ucciso con tre colpi di pistola
 

 

Le forze dell'ordine stanno scavando per cercare di fare chiarezza, anche attraverso alcuni filmati (quelle delle telecamere di videosorveglianza) che la notte dell'omicidio potrebbero aver ripreso in zona i movimenti di alcuni veicoli. Nulla viene lasciato al caso dagli investigatori all'interno di un puzzle ancora difficile da comporre, ma che molto presto potrebbe rivelare sviluppi. Una quadro che attende inoltre altri dettagli, destinati ad emergere dall'esame autoptico richiesto dalla magistratura. Insomma, al momento rimane un vero mistero quanto accaduto quella notte nei pressi del civico 19, nel cuore del quartiere popolare del capoluogo.
Da quelle parti, nessuno ha visto o sentito nulla intorno all'una quando una pistola calibro 7.65 ha lasciato partire verso il giovane almeno 3 colpi, tra cui quello mortale. In quel tiro al bersaglio, infatti, altri due colpi si sono persi su due auto parcheggiate nei pressi della vittima, finendo su una portiera e sopra una ruota.
Nessun litigio, a quanto pare, ma solo un appuntamento con un misterioso killer che dopo aver colpito il giovane alla nuca si è poi dileguato nella notte.

Negli ultimi anni, dopo le pagine di storia che in passato hanno legato quest'angolo di Adriatico a bande che ruotavano intorno alla malavita organizzata, nessun altro episodio era stato così efferato. Davanti a un fatto del genere, anche l'ultima guerra (avvenuta tra bande giovanili con qualche gambizzazione e colpi di arma da fuoco verso auto e balconi di alcuni quartieri periferici, e che tanta preoccupazione avevano comunque sollevato nell'opinione pubblica prima degli arresti) passa in secondo piano. Omicidio volontario a carico di ignoti, si legge nel fascicolo che accompagna questo delitto che, inoltre, ha anche un movente da sciogliere.

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Già, quale sarebbe stata la terribile causa che ha armato il killer fino ad uccidere? Chissà, forse quell'agguato notturno voleva solo essere un avvertimento verso il giovane, finito comunque in tragedia a causa di un colpo di pistola impazzito. Gli esami condotti dagli esperti della Scientifica in via Tevere hanno certificato che all'indirizzo della vittima il killer avrebbe fatto partire 3 proiettili: uno esploso ad altezza d'uomo, quello che ha colpito mortalmente il 19enne (aiutato invano dal papà subito dopo l'agguato), e gli altri 2 - quelli rimasti conficcati nelle auto - verso il basso.
Nel groviglio delle varie ipotesi in mano alle forze dell'ordine, l'unica certezza, sconcertante, è che questo incontro nei pressi del civico 19 sia poi finito in tragedia.

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