Brindisi, vertenza Dema: lavoratori a rischio, si valuta una proroga di 12 mesi della cassa integrazione

Brindisi, vertenza Dema: lavoratori a rischio, si valuta una proroga di 12 mesi della cassa integrazione
di Lucia PEZZUTO
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Giovedì 14 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:50

A rischio i lavoratori Dema di Brindisi, la cassa integrazione scade in primavera e i sindacati chiedono altri dodici mesi di proroga. Prefettura e task force regionale al fianco dei lavoratori Dema, che la prossima primavera rischiano di restare a casa e perdere la loro occupazione. Lunedì scorso, durante un tavolo di confronto prefettizio tra le parti sociali ed i rappresentanti aziendali della società Dcm srl e del gruppo industriale di riferimento, Dema spa, si è discusso sulla possibilità di prolungare la cassa integrazione nella speranza di guadagnare tempo utile al fine di elaborare un piano di rilancio.

Il vertice in Prefettura

L’incontro, convocato con la finalità di verificare lo stato attuale della vertenza dei lavoratori della Dcm srl, in liquidazione dal 2018, ha rappresentato l’occasione per raccogliere un impegno da parte di tutti per salvare azienda e forza lavoro. Nel corso della riunione, le organizzazioni sindacali hanno evidenziato la condizione di precarietà vissuta dai lavoratori, i quali vedranno scadere entro la prossima primavera la cassa integrazione straordinaria di cui beneficiano, senza che, per il momento, si intravedano segnali incoraggianti di ripresa del settore dell’industria aerospaziale, dove il gruppo Dema è operante. Per questo motivo tutti hanno convenuto quanto sia importante considerare come intervento prioritario una modifica legislativa volta a prorogare la durata della disposizione che consente la concessione sino ad un massimo di ulteriori dodici mesi complessivi. Tutto questo, ovviamente, previo accordo stipulato in sede governativa presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, anche in presenza del ministero dello Sviluppo economico e della Regione, che consenta il trattamento straordinario di integrazione salariale per crisi aziendale, qualora l’azienda cessi l’attività, laddove sia possibile realizzare interventi di reindustrializzazione del sito produttivo, nonché, in alternativa, attivare specifici percorsi di politica attiva del lavoro, posti in essere dalla Regione interessata, finalizzati al riassorbimento occupazionale.

La soluzione

La proroga di ulteriori dodici mesi della cassa integrazione consentirebbe di disporre del tempo necessario a realizzare interventi di promozione dell’occupazione nel territorio brindisino, da attuare anche attraverso lo strumento dell’Accordo di Programma, per il quale sarebbero già disponibili risorse economiche regionali pari a 23 milioni di euro circa. Sul punto hanno concordato il prefetto, il presidente della Task force regionale sull’occupazione e le crisi aziendali e tutte le parti sociali che partecipavano all’incontro. Dal tavolo prefettizio, inoltre, è emerso l’impegno unanime a sostenere unitariamente e con il supporto delle istituzioni pubbliche e private locali, qualsiasi iniziativa dovesse emergere in ambito regionale finalizzata a proporre un emendamento legislativo nel senso auspicato, interloquendo ed interfacciandosi con gli organi ministeriali competenti. L’importanza di salvaguardare i posti di lavoro ma anche l’azienda stessa, che negli anni ha dimostrato grandi capacità sul territorio, è sotto gli occhi di tutti.

Così il prefetto, preso atto della necessità di mettere in sicurezza i lavoratori, al fine di disporre del tempo necessario ad una ripresa del mercato di riferimento o, in alternativa, creare nuove opportunità di riconversione occupazionale, ha ribadito il suo impegno ad informare i Ministeri competenti sui risultati dell’incontro e su ogni iniziativa della quale il territorio dovesse farsi promotore, proseguendo nell’attività di interlocuzione e raccordo tra le istituzioni locali per un impegno unitario finalizzato alla risoluzione dell’annosa vertenza in atto.

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