E all’Ufficio anagrafe non c’è neppure Internet

E all’Ufficio anagrafe non c’è neppure Internet
di Maria Chiara CRISCUOLO
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Venerdì 20 Maggio 2016, 06:09 - Ultimo aggiornamento: 09:59
BRINDISI - Telefoni e internet inesistenti nella delegazione dell’ufficio anagrafe al rione Sant’Angelo. Da quando i dipendenti sono stati trasferiti nella sede degli ex capannoni Inapli, più di un anno fa, nulla è cambiato. Anche un semplice invio di e-mail può diventare complesso quando manca la connessione, figuriamoci poi quando c’è da collegarsi all’archivio comunale per stampare una carta d’identità. Così i dipendenti hanno dovuto fare di necessità virtù attrezzandosi, a proprie spese, con chiavette e tablet per poter svolgere le loro mansioni.
 
Ma i problemi per l’ufficio distaccato dell’anagrafe non finiscono qui. L’utenza, per accedere allo sportello, deve attraversare un portone d’ingresso spesso chiuso per ragioni di sicurezza.
«Non c’è neanche un campanello - sottolinea una signora all’esterno - e per richiamare l’attenzione dell’impiegato siamo costretti a bussare alle finestre. È assurdo e illogico che chi ha costruito l’intera palazzina non abbia pensato ad installare un campanello».
Il problema, ovviamente, non è solo per gli utenti ma anche per gli impiegati che operano in quel “ramo” del mercato ortofrutticolo del quartiere Sant’Angelo. Ogni giorno, quando gli uffici sono aperti al pubblico, bisogna fare la spola tra l’ingresso e lo sportello provocando disagi e inevitabili mugugni. I dipendenti cercano di fare il possibile ma, come spesso accade, la tensione sale alle stelle ed è difficile contenere la rabbia dei cittadini.
Dalle grandi vetrate dell’ufficio posto al piano terra entra ogni giorno tanta luce naturale.

«Troppa - commenta qualcuno - in alcuni periodi dell’anno come la primavera e l’estate non riusciamo a guardare i monitor dei computer». Ecco perché per cercare di limitare il fastidio c’è chi ha attaccato alle finestre dei fogli di carta. Per fortuna la delegazione comunale è dotata di un impianto di aria condizionata ma non poter oscurare le finestre con tende o tapparelle crea enormi disagi.
«Il vecchio ufficio situato in via Maria Ausiliatrice, dove un tempo c’era il mercato di frutta e verdura - racconta un pensionato - era accessibile a tutti, serviva come postazione staccata dell'ufficio anagrafe del centro ed era lì che la gente si rivolgeva per avere un certificato. Accanto c’era il distaccamento della polizia municipale a cui rivolgersi in caso di necessità. Insomma, un punto di riferimento per i tanti anziani del quartiere costretti adesso a prendere l’auto per raggiungere questa delegazione».
Un altra nota dolente sono gli uffici dei vigili urbani. Al primo piano della struttura nuova di zecca, ci sono solo grandi stanze vuote. Circa una quindicina di camere, bagni compresi, che oltre al distaccamento della polizia municipale dovrebbero ospitare gli uffici dell’Annona. Un progetto di cui si è tanto parlato ma che nei fatti non ha mai superato il difficile scoglio della burocrazia.

«Queste stanze potrebbero essere assegnate anche alle associazioni culturali del territorio - propone qualcuno - alle scuole, a chi opera nel volontariato. Invece restano a porte chiuse ad ammuffire. Triste testimonianza di come viene sperperato il denaro pubblico». Tuttavia non bisogna essere pessimisti incalliti per immaginare che i tempi saranno lunghi e qualcosa si perderà per strada.
Forse, appena la città avrà eletto il suo primo cittadino, l’assegnazione degli uffici all’interno dei capannoni ex Inapli potrà essere rivista valutando ogni esigenza nel dettaglio. Intanto a farne le spese sono gli impiegati che cercando di tenere a bada, come possono l’utenza, svolgendo egregiamente il loro lavoro.
Non c’è pace, a quanto pare, per gli uffici delle delegazioni comunali brindisine. Dopo la chiusura della sede al rione Cappuccini, qualche anno fa, tocca ai funzionari della delegazione Commenda fare i salti mortali per far fronte alla mole di lavoro che si presenta ogni giorno. Non sempre, però, basta il senso del dovere.
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